Locandina Anffas Day 2021
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Anffas Day 2021, è record con 1000 partecipanti all’evento online

Un record: è questo il termine giusto per definire il risultato di Anffas Day 2021, l’evento online del 27 marzo che ha registrato la partecipazione di 1000 persone. Nonché la presenza di ospiti illustri quali il Ministro per le Disabilità On. Erika Stefani, l’On. Elena Carnevali, relatrice della l.112/16, Claudia Fiaschi, Portavoce del Forum Terzo Settore, Vincenzo Falabella, presidente Fish-Federazione Italiana Superamento Handicap, Francesca Pasinelli, DG Fondazione Telethon, il dott. Andrea Venuto, Disability Manager di Roma Capitale in rappresentanza del Sindaco Virginia Raggi che ha voluto però portare i suoi saluti tramite un video dedicato ad Anffas, e Alessandra Locatelli – Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità Regione Lombardia.

Personalità che hanno elogiato il lavoro svolto da Anffas in tutti questi anni. E ribadito la necessità e l’importanza di continuare a portare avanti i temi del “Durante e Dopo di Noi”.

I ringraziamenti del Ministro Stefani durante l’Anffas Day 2021

Significative in tal senso le parole del Ministro Stefani che ci ha tenuto a ringraziare Anffas per tutto ciò che l’associazione ha fatto durante questo terribile periodo di pandemia. Il Ministro ha sottolineato l’apporto essenziale dato a tutte le persone con disabilità e le loro famiglie. L’importanza delle Leggi 112/2016 e 328/2000, che consentono di ripensare l’intero approccio alla disabilità e al welfare e che consentono di mettere la persona al centro, tenendo conto dei desiderata della persona e dei contesti in cui vive. E del progetto di vita attorno al quale ruotano le due leggi, collegando a questo anche il sistema Matrici Ecologiche e dei Sostegni. Un sistema all’avanguardia e di cui ha auspicato il possibile utilizzo e applicazione a livello nazionale, rendendosi disponibile sul punto.

Fish e Forum Terzo Settore

Del compleanno di Anffas come di una giornata speciale per l’intero paese ha parlato invece Vincenzo Falabella. Il presidente nazionale della Fish (cui Anffas aderisce) ha sottolineato la sua importanza come veicolo di contaminazione di buone prassi e motore di un cambiamento necessario per tutta la società. Per la portavoce del Forum Terzo Settore (cui Anffas aderisce) Claudia Fiaschi, il 63mo compleanno di Anffas ed il tema a questo collegato hanno rappresentato il primo vero e proprio atto di libertà riferito al desiderio di risolvere i molti problemi che persistono ancora oggi.

“Giornata straordinaria” per l’onorevole Elena Carnevali

Di “giornata straordinaria” ha parlato anche l’on. Elena Carnevali. Una straordinarietà dovuta alla concreta rappresentazione delle esperienze che già si sono realizzate dando voce all’autonomia, all’autodeterminazione e ai progetti di piena cittadinanza con la totale messa a sistema di tutti i fattori e soprattutto mettendo al centro la persona e il relativo cambio di paradigma. Si tratta di un concetto che riguarda tutti i contesti della società. In tal senso, secondo l’onorevole, Anffas ha fatto comprendere come la vita delle persone con disabilità sia costituita da una complementarietà di fattori e come sia fondamentale costruire il Dopo di Noi nel Durante Noi.

Altri interventi istituzionali

Ripreso anche dal Disability Manager del Comune di Roma, Andrea Venuto, il tema centrale dell’evento “liberi di scegliere dove e con chi vivere” e rinnovato l’impegno del Comune di Roma nel rendere più accessibili tutti i servizi e le infrastrutture della città di Roma. Un impegno ribadito anche dalla Sindaca Virginia Raggi che attraverso un video ha inoltre ricordato che Anffas è la prova concreta che l’autonomia è veramente realizzabile.

L’intervento dell’Assessore Locatelli ha evidenziato ancora una volta come con la L.112 finalmente si sia potuto disciplinare la cura e l’assistenza alle persone con disabilità con percorsi mirati. Riferendosi alla Regione Lombardia ha voluto sottolineare il supporto dato alla legge con delle delibere che hanno colto aspetti importanti appunto della norma in questione come, primo tra tutti, il progetto di vita.

La Dott.ssa Francesca Pasinelli, Direttore Generale della Fondazione Telethon, infine, ha portato invece all’attenzione dei partecipanti il forte legame che unisce Anffas e Telethon. Legame che vede ad oggi 35 progetti diversi che coinvolgono 22 centri di ricerca su malattie che hanno un legame con le disabilità intellettive.

I messaggi dei Ministri Bianchi e Speranza

Forte apprezzamento per l’iniziativa – definita come un “prezioso momento di riflessione sui bisogni, le necessità e i desideri delle persone con disabilità intellettive, nonché sugli strumenti normativi e sociali messi in campo sino ad oggi per la concreta realizzazione dei loro diritti” – è stata espresso dal Ministro dell’Istruzione Prof. Patrizio Bianchi. Un sentito ringraziamento per il lavoro svolto da Anffas in tutti questi anni, ed in particolare in questo duro periodo di pandemia, mettendo sempre al centro la persona, è arrivato dal Ministro della Salute, Roberto Speranza. Entrambi i Ministri hanno infatti inviato un messaggio di saluti riportati ad apertura di evento.

Le famiglie di Anffas

Protagonisti dell’evento sono state ovviamente le persone con disabilità intellettive e i loro familiari. Tramite le associazioni di riferimento hanno potuto portare la loro diretta testimonianza attraverso dei video che hanno mostrato come il “Durante Noi, Dopo di Noi”, la vita indipendente e il diritto alla libertà di scelta possano essere, e già sono, delle splendide realtà. Realtà fatte di percorsi di vita costruiti con i giusti sostegni, di progetti individualizzati, di associazioni che operano ogni giorno sui territori e di famiglie e persone con disabilità che affrontano con coraggio e soprattutto consapevolezza, una nuova vita. Senza più timore per il futuro che di fronte alla domanda “che ne sarà di mio figlio quando io non ci sarò più” diveniva spesso oscuro.

Emilio Rota, presidente della Fondazione Nazionale Anffas Durante e Dopo di Noi

A ribadire tutto questo è stato anche Emilio Rota, presidente della Fondazione Nazionale Anffas Durante e Dopo di Noi. Della Fondazione ha illustrato il nuovo profilo (ricordiamo che la Fondazione si è trasformata recentemente in Ente Filantropico alla luce della Riforma del Terzo Settore) e le novità più rilevanti. Tra cui l’espressa previsione inserita nella modifica statutaria che prevede per il futuro. Oltre alla presa in carico delle persone con disabilità orfane o i cui genitori sono divenuti anziani, anche la presa in carico degli stessi genitori. Tutto questo anche alla luce dell’esperienza legata alle vicende Covid-19. Particolare attenzione è stata prestata alla presentazione del nuovissimo sito web della Fondazione – www.fondazionenazionaleanffas.it – che si propone di essere la finestra Anffas sul mondo della filantropia e veicolo di informazioni costanti e aggiornate sul Durante e Dopo di Noi.

L’intervento di Roberto Speziale

“Questa partecipazione straordinaria dimostra che il tema del “Durante Noi, Dopo di Noi” e del collegato diritto alla libertà di scelta di dove e con chi vivere delle persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo è un argomento che tocca da vicino migliaia di famiglie e di persone su tutto il territorio” dichiara Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas. “E’ il segno palese che è necessario continuare a lavorare e a sensibilizzare su questo aspetto fondamentale della vita delle persone con disabilità, in particolare intellettive e disturbi del neurosviluppo. Sia per quanto riguarda le famiglie che per quanto riguarda le istituzioni competenti”.

“Le nostre persone e le nostre famiglie hanno pienamente dimostrato quello che da sempre Anffas afferma. Ossia che il Durante Noi, Dopo di Noi non è un traguardo irraggiungibile e non è qualcosa di irreale. E’ qualcosa di assolutamente possibile se tutti fanno la propria parte e se le normative non rimangono su carta ma vengono invece concretamente applicate”.

“Non possiamo che essere estremamente felici ed orgogliosi per le parole che i tanti rappresentanti istituzionali che hanno partecipato al nostro evento. In primis il Ministro Stefani con cui stiamo avviando una collaborazione che auspichiamo proficua” prosegue il presidente. Ma ci auguriamo che, soprattutto per ciò che concerne il percorso del Durante e Dopo di Noi, non si rimanga solo alle parole. Ma si possa arrivare a dei fatti concreti che consentano la piena e reale applicazione della l. 112/2016 che, come si è potuto vedere dall’indagine Anffas, è ancora lontana dall’essere applicata e rispettata”.

Durante Noi, Dopo di Noi

Secondo una prima restituzione dei dati raccolti da Anffas Nazionale nell’ambito della rilevazione sullo stato di attuazione della legge, infatti, sono ancora molti i punti da risolvere su tale aspetto.

L’indagine è stata svolta da febbraio a giugno 2020. Ha coinvolto 16 regioni (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Sicilia, Abruzzo, Marche, Piemonte, Liguria, Puglia, Friuli V.G., Toscana, Calabria, Campania, Lazio, Sardegna, Trentino). Ha rilevato una forte progettualità indipendente. Nel 33% dei casi, infatti, le strutture hanno segnalato di avere avviato delle progettualità indipendentemente dalle risorse messe in campo dalla legge 112/2016. Manifestando, quasi sempre, la vocazione di rientrarvi, anche in futuro, condividendone lo spirito e la strutture. Il 48% di tali strutture, inoltre, ha successivamente provato ad accedere ai finanziamenti, non riuscendoci nel 18% dei casi. Una situazione che purtroppo evidenzia un sistema pubblico ancora farraginoso.

Il 53% delle strutture ha rilevato inoltre difficoltà nell’attivare le progettualità con gli enti pubblici. Dovute ad esempio alla scarsa conoscenza della norma da parte degli enti preposti alla fattiva attuazione. E alla poca collaborazione/volontà degli da parte di essi di sperimentare soluzioni innovative per favorire l’ottimale funzionamento della norma. Riconducendo anche i nuovi interventi secondo vecchie logiche.
Non soddisfacente anche ciò che riguarda il coinvolgimento delle organizzazioni di rappresentanza ai lavori degli Ambiti Territoriali per l’individuazione dei bisogni e delle misure da attivare nel territorio. Solo il 48% ha risposto infatti di avervi partecipato, quasi sempre attraverso la modalità di gruppi di lavoro o tavoli.

Le conclusioni del presidente Anffas

“Non sono dati positivi questi” prosegue “ma di certo Anffas non si ferma. In 63 anni non ci ha fermato nulla, neanche una pandemia. E non ci fermeremo proprio ora che abbiamo dato tangibile prova che il Durante e Dopo di Noi non rappresenta un’utopia ma una realtà solida. Questo evento ha dimostrato che Anffas e le persone che operano al suo interno possono cambiare la traiettoria del futuro. Ha dimostrato che c’è una via possibile per fare in modo che tutte le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere dove e con chi vivere senza essere costrette ad altro”.

Conclude il presidente: “Continueremo a lavorare per migliorare la L.112/2016, per avere più risorse. E ce la faremo perché Anffas non si arrende mai. E continuerà sempre ad operare per pari diritti, pari opportunità e per la migliore qualità di vita per tutte le persone con disabilità”.

Ricordiamo che tutti gli atti dell’evento, compresa l’indagine sullo stato di attuazione della legge 112/2016, sono disponibili sul sito www.anffas.net.

Giornalista TG3 presenta telegiornale regionale
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Il servizio del TG3 Piemonte sui 63 anni di Anffas

Nell’edizione delle 19.30 di domenica 28 marzo, il TG3 Piemonte ha dedicato un servizio ad Anffas in occasione del 63° anniversario dell’associazione. Il presidente Giancarlo D’Errico ha ribadito: “E’ ora di vaccinare le persone con disabilità”.

Locandina Anffas Day 2021
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Anffas Day! Evento online il 27 marzo 2021 sul tema “durante e dopo di noi”

Il 28 marzo 2021 Anffas compie 63 anni: 63 anni vissuti con passione, impegno, responsabilità, fatiche e lotte.

Nulla, dalla sua fondazione, ha fermato l’associazione, neanche l’emergenza sanitaria in atto. Ed è proprio perché nulla ha mai fermato Anffas ed Anffas non ha intenzione di farsi fermare o rallentare da nulla, che anche per il 2021 l’associazione ha organizzato questo importante evento che ha anche il Patrocinio della Camera dei Deputati.

Anffas Day: tema prescelto è il “Durante e Dopo di Noi”

Il tema prescelto per quest’anno è il “Durante e Dopo di Noi” e sarà la Fondazione Nazionale Anffas Durante e Dopo di Noi la protagonista della giornata.

L’evento si terrà in data 27 marzo dalle ore 10 alle ore 13. Si susseguiranno una serie di testimonianze, filmati ed interventi che dimostreranno come attuando correttamente la Legge 112/16, il diritto delle persone con disabilità di essere libere di scegliere dove e con chi vivere possa essere reso concreto. Anche grazie alle iniziative delle famiglie associate ad Anffas.

L’evento vedrà anche la partecipazione del Ministro per le Disabilità Sen. Avv. Erika Stefani. Porteranno inoltre i loro saluti Claudia Fiaschi, Portavoce del Forum Terzo Settore, e Vincenzo Falabella, presidente Fish- Federazione Italiana Superamento Handicap.

Presente all’evento anche l’On. Alessandra Locatelli. L’Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità Regione Lombardia farà un intervento dedicato alle buone prassi applicative della Legge 112/2016 in Lombardia.

L’evento avrà il supporto informativo di Rai per il Sociale per entrambe le giornate del 27 e 28 Marzo 2021. Rappresenterà anche l’occasione per illustrare il nuovo profilo della Fondazione Nazionale Anffas Durante e Dopo di Noi, trasformato recentemente in Ente Filantropico alla luce della Riforma del Terzo Settore.

Novità rilevante per la Fondazione è data dalla espressa previsione inserita nella modifica statutaria che appunto prevede per il futuro, oltre alla presa in carico delle persone con disabilità orfane o i cui genitori sono divenuti anziani, anche la presa in carico degli stessi genitori. Tutto questo anche alla luce dell’esperienza legata alle vicende Covid-19.

L’evento vedrà quindi la Fondazione e il tema del “Dopo di Noi, Durante Noi” quali protagonisti principali.

Ampio spazio alle esperienze del territorio

Sarà dato ampio spazio alle esperienze del territorio poste in essere dalle strutture associative Anffas (come Anffas Torino) su tale tema attraverso filmati, e testimonianze di soluzioni concrete messe in atto attraverso le opportunità offerte dalla legge 112/16. Si parlerà di esperienze vissute, di percorsi del Durante e Dopo di Noi e di autonomia e progressiva indipendenza dal nucleo familiare di origine.

Al contempo saranno presentate buone prassi ed i progetti più avanzati e innovati già posti in essere o in fase di attuazione, alcuni di questi proprio grazie al supporto diretto fornito dalla Fondazione Anffas.

Il 28 marzo invece si celebrerà la Giornata Nazionale Anffas

Il 28 marzo invece si celebrerà la Giornata Nazionale Anffas delle Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo. Per ovvie ragioni non potrà svolgersi secondo la consueta formula dell’Open Day “Porte aperte all’inclusione sociale”. Vedrà comunque numerose strutture associative impegnate con varie modalità a sensibilizzare il proprio territorio al fine di contrastare cliché, pregiudizi e discriminazioni che purtroppo continuano a circondare le persone con disabilità, in particolare con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo. Coinvolgendo la collettività nella costruzione di una società pienamente inclusiva.

L’obiettivo della giornata di sensibilizzazione è anche quello di mettere in risalto come le disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo rappresentino in assoluto la quota maggioritaria tra tutte le diverse disabilità. Infatti secondo il Secondo il Rapporto Istat “Conoscere il mondo della disabilità: persone, relazioni e istituzioni” del dicembre 2019, sono 3 milioni e 100 mila le persone con disabilità che vivono in Italia.

Le persone di cui si prende cura Anffas

Tra queste oltre il 60% afferiscono appunto all’area delle disabilità di cui Anffas si prende cura e carico. In buona sostanza di tratta di persone  con disabilità rare e complesse. Persone che in assenza di idonei sostegni vivono  ancora condizioni di difficoltà. Che vedono ancora negati i loro diritti fondamentali. Che non riescono ad ottenere spesso il loro progetto di vita ai sensi e per gli effetti della legge 328/2000. Trovano difficoltà a vedere avviati i percorsi di autonomia e vita indipendente previsti dalla legge 112/2016 nell’ottica della costruzione del dopo di noi nel durante noi. Unitamente a mille altre problematiche che di fatto vedono quasi interamente a carico delle famiglie l’intero onere derivante da tale condizione.

In tale contesto, anche grazie all’evento in discorso, apparirà invece evidente come  il diritto al progetto individuale ed alla  libertà di scelta relativamente al dove e con chi vivere, non sono un’utopia ma  delle solide realtà che possono e devono essere realizzate ed implementate su ogni singolo territorio. In modo che alle persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo sia assicurata sempre la migliore Qualità di Vita possibile. Anche quando i loro genitori non ci saranno più o quando la famiglia d’origine non potrà più prendersene cura.

Iscriviti cliccando qui

La brochure con riportato il programma dell’evento è disponibile cliccando qui

Locandina Film Coco

Tre film per ragazzi (e non solo) che saranno accessibili proprio a tutti

Tre film per ragazzi (e non solo) che saranno accessibili proprio a tutti. «Aumenta la richiesta di film per ragazzi audiodescritti e sottotitolati in italiano – dicono dalle Associazioni Blindsight Project e CulturAbile. “Ma nonostante alcuni apprezzabili passi in avanti in àmbito televisivo, al momento per i ragazzi/e e i bambini/e con disabilità sensoriali del nostro Paese, poter godere di un film con audiodescrizione e sottotitoli non è ancora la normalità».

Tre film accessibili proprio a tutti

Alla luce, dunque, di tale consapevolezza, le stesse Blindsight Project CulturAbile, organizzazioni da sempre in prima linea per la cultura e il cinema accessibili, hanno unito ancora una volta le forze. Tramite un progetto autofinanziato, hanno deciso di rendere accessibili tre titoli di grande successo e di recente uscita. Da un sondaggio, quindi, condotto anch’esso da Blindsight Project, i titoli più richiesti sono stati Il richiamo della forestaCoco e Il giardino segreto.

«I tre titoli selezionati – dichiarano Laura Raffaeli Vera Arma, presidenti rispettivamente di Blindsight Project e di CulturAbile –  sono importantissimi dal punto di vista cinematografico, ma non solo. In un periodo come quello che stiamo vivendo, infatti, l’educazione all’immagine e alle emozioni passa anche attraverso lo schermo. Pensiamo che questi titoli possano essere considerati come un percorso nell’immaginario con una forte valenza educativa. Per questo ci auguriamo che anche le scuole vogliano prendere in considerazione la possibilità di favorirne la visione in classe con audiodescrizione e sottotitoli. Si sottovaluta, infatti, quanto questi ausili possano avere un impatto positivo per tutti».

I film, disponibili in streaming, DVD o Blu Ray, verranno dunque messi gratuitamente a disposizione su MovieReading.saranno sempre accessibili anche per le future messe in onda televisive o per nuove finestre cinematografiche.

Le audiodescrizioni e i sottotitoli verranno realizzati entro la metà del 2021 (secondo un calendario che verrà reso noto e dettagliato in concomitanza con la pubblicazione su MovieReading), a cura del team del Gruppo Servizi Audiovisivi, composto da CulturAbile, Artis-Project e Universal Multimedia Access.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti sui film accessibili: spettacolo@blindsight.eu.

Il richiamo della foresta

Tratto dal classico letterario di Jack London, il film, uscito lo scorso anno (2020), è diretto da Chris Sanders e interpretato da Harrison Ford.  Racconta la storia di Buck, un cane dal cuore d’oro. La sua tranquilla vita domestica viene sconvolta quando viene improvvisamente portato via dalla sua casa in California e trapiantato nella natura selvaggia in Alaska.

Buck viene venduto più volte a padroni diversi e violenti. Che lo maltrattano per prepararlo come cane da slitta, durante la corsa all’oro nel Klondike. Buck affronterà i loro bastoni, e cani altrettanto tremendi, in una quotidiana lotta per la vita. Nella speranza che arrivi un uomo migliore. Quell’uomo arriverà e sarà un grande amore, ma la foresta, la vita selvatica, l’istinto animale, sono ogni giorno un richiamo più difficile da resistere (a questo link il trailer).

Coco

È un film d’animazione diretto da Lee Unkrich e co-diretto da Adrian Molina, uscito nel 2017. Al centro vi è la storia di Miguel che aspira a diventare musicista in una famiglia che ha bandito la musica da quando il marito della matriarca, diverse generazioni prima, aveva abbandonato tutti per il successo.

Per partecipare a una gara canora Miguel ruba in un mausoleo la chitarra di un famoso cantante morto. Rubare ai morti, però, è peccato, e Miguel si ritroverà nel “Regno dei Morti”. Qui incontrerà i suoi familiari defunti e con pochissimo tempo a disposizione per tornare nel “Regno dei Vivi”. Nel mondo dei morti Miguel scopre che nemmeno l’Aldilà è eterno. I morti, infatti, svaniscono se nessun vivente si ricorda di loro. Ciò permette agli spettatori di ogni età di soffermarsi sul significato più profondo del film. Ovvero che la morte, per quanto inevitabile, non è definitiva, e i nostri cari non ci lasceranno mai davvero finché noi potremo mantenere vivo il loro ricordo. Nonostante il tema, però, il film è ricco di gag e di battute ed è stato apprezzatissimo anche dai più piccoli (a questo link il trailer).

Il giardino segreto

Diretto da Marc Munden, è uscito lo scorso anno (202) e ha per protagonista la piccola Mary Lennox, rimasta orfana e accolta in casa dallo zio vedovo, Lord Archibald, che ne diventa il tutore. Ma la ragazzina, un po’ viziata un po’ sentendosi sola, infrange qualche regola della casa. E sfugge alla sorveglianza della signora Medlock, la governante. Così scopre come accedere a un giardino, appunto segreto e inaccessibile per ordine dello zio. Mentre procede nell’esplorazione di questo spazio che sembra magico e che una volta era curato dalla zia, un pianto misterioso la tormenta ogni notte.

È una storia magica che continua ad affascinare. Nonostante nasca come un libro per ragazzi nel 1911 e che ora è arrivata direttamente sullo schermo con un cast comprendente Colin Firth e Julie Walters (a questo link il trailer).

Fonte: www.superando.it

Logo Giornata mondiale Sindrome Down

21 Marzo 2021 – Giornata mondiale sulla sindrome di Down

Domenica 21 marzo 2021 è la Giornata Mondiale sulla sindrome di Down. CoorDown – Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down – lancia la campagna di sensibilizzazione internazionale “THE HIRING CHAIN”. Per affermare che assumere una persona con Down cambia la vita non solo al diretto interessato, ma può innescare un circolo virtuoso di nuove opportunità per tutti.

Perché il lavoro è importante

Essere indipendenti, contribuire alla società, avere un proprio reddito, apprendere nuove competenze, conoscere nuove persone e sentirsi apprezzati. Le persone con sindrome di Down vogliono lavorare per le stesse ragioni di chiunque altro. Ma la maggior parte delle persone con sindrome di Down deve affrontare barriere e pregiudizi, mancanza di opportunità, basse aspettative e stereotipi. A sfatare i pregiudizi sulle loro potenzialità e i benefici dell’inclusione lavorativa sono le storie e le esperienze di aziende, datori di lavoro e giovani e adulti impiegati. Ogni persona con la sindrome di Down ha la capacità di lavorare secondo le sue possibilità. L’obiettivo è trovare un ruolo che si adatti ad ogni individuo. In modo da poter svolgere il proprio lavoro con successo. Quando hanno la giusta opportunità, le persone con sindrome Down possono raggiungere grandi risultati. E avere un impatto positivo sui colleghi, sulla soddisfazione del cliente, sulla cultura e sulla motivazione di tutta l’azienda. La diversità rafforza tutti i luoghi di lavoro. Un circuito virtuoso che fa crescere l’intera società.

La campagna “The Hiring Chain” – disponibile sul canale YouTube di CoorDown è nata dalla collaborazione con l’agenzia SMALL di New York e il prezioso supporto di Indiana Production. Il brano originale, interpretato da Sting, è stato composto da Stabbiolo Music.

Anche quest’anno la campagna internazionale è stata realizzata con il contributo di Down Syndrome Australia e Down’s Syndrome Association (UK) e patrocinata da DSi – Down Syndrome International.

Gli hashtag ufficiali della campagna #HiringChain  #WorldDownSyndromeDay #WDSD21.

Giancarlo D'Errico
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Progetti della Regione Piemonte per il Recovery Plan, troppo pochi 9.5 milioni (su 13 miliardi) per il sostegno alle fasce più deboli della popolazione

Comunicato stampa 

In merito ai progetti presentati dalla Regione Piemonte per il “Piano nazionale di ripresa e resilienza”, ovvero il Recovery Plan, le tre associazioni che dallo scorso dicembre siedono al Tavolo regionale permanente sulle disabilità coordinato dall’Assessore alle Pari Opportunità Chiara Caucino – FISH Piemonte, Federazione Italiana per il Superamento Handicap; FAND Piemonte, Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità; Anffas Piemonte, associazione delle famiglie di persone con disabilità intellettiva e disturbi del neuro sviluppo – sono concordi nell’esprimere profonde perplessità di merito e di metodo.

Poco sostegno alle fasce deboli della popolazione

Il merito, prima di tutto. Degli oltre 13 miliardi di euro di investimenti previsti dal piano, che riguarda la programmazione 2021-2027, solo 9.5 milioni interessano l’attuazione di “un nuovo piano sociale nazionale per le fasce vulnerabili, child guarantee e vita indipendente delle persone con disabilità”. Una cifra troppo bassa per rispondere alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione. Gli effetti economici e sociali della pandemia le hanno colpite come – se non di più – di altri settori, considerati con maggiore attenzione nei progetti di rilancio.

Nessun coinvolgimento delle associazioni di rappresentanza

Ma anche il metodo è importante. La Regione Piemonte non ha coinvolto le associazioni che rappresentano le persone con disabilità nella stesura dei progetti. Neanche in un ruolo meramente consultivo. Non solo, in occasione dell’incontro “Piemonte cuore d’Europa”, tenuto ieri, è stato negato loro il diritto di intervenire per esprimere le proprie perplessità. Solo le cooperative hanno rappresentato il terzo settore. Come se l’ampio e variegato mondo del volontariato e del non profit non esistesse in altra forma. Anche questo è inaccettabile.

La nostra protesta, sia chiaro, non vuole essere un lamento fine a sé stesso. Finché c’è tempo di rivedere le linee di programmazione e i progetti specifici che compongono il Recovery Plan, FISH Piemonte, FAND Piemonte e Anffas Piemonte si dichiarano disponibili a fare la loro parte con spirito collaborativo e costruttivo. Le idee non ci mancano.

Vittorio Ghiotti, presidente FAND Piemonte
Pericle Farris, presidente FISH Piemonte
Giancarlo D’Errico, presidente Anffas Piemonte

 

 

 

Siringa e vaccino Covid-19

Vaccinazioni: dal 15 marzo preadesioni per estremamente vulnerabili, caregiver, disabili gravi, persone con invalidità

Lunedì 15 marzo inizieranno alcune nuove fasi del piano vaccinale della Regione Piemonte

Chi ha un’età compresa tra 70 e 79 anni (tutti i nati nel 1951 compresi) potrà esprimere la preadesione alla vaccinazione sul portale www.ilpiemontetivaccina.it

La richiesta arriverà in modo automatico al medico di famiglia, che si accorderà con l’assistito per fissare la data della vaccinazione ed eseguirla con il vaccino AstraZeneca nel suo ambulatorio, oppure in un ambulatorio di medicina di gruppo o in uno messo a disposizione dall’azienda sanitaria del territorio.

In Piemonte la fascia 70-79 anni comprende 480.000 cittadini, 17.000 dei quali già vaccinati in quanto ospiti di una RSA.

Sempre lunedì 15 marzo partirà la prenotazione delle vaccinazioni anche per le persone che si trovano in condizione di estrema vulnerabilità.

Rientrano in questa condizione coloro che sono affetti da una delle 13 patologie indicate dal piano nazionale:

  • malattie respiratorie;
  • malattie cardiocircolatorie;
  • condizioni neurologiche e disabilità fisica, sensoriale, intellettiva, psichica;
  • diabete e altre endocrinopatie severe quali il morbo di Addison;
  • fibrosi cistica;
  • pazienti sottoposti a dialisi;
  • malattie autoimmuni e immunodeficienze primitive;
  • malattie epatiche o cerebrovascolari;
  • patologie onco-ematologiche ed emoglobinopatie;
  • sindrome di Down;
  • trapianto di organo solido e di cellule staminali emopoietiche;
  • grave obesità.

In questo caso la propria adesione va espressa direttamente al proprio medico di famiglia. La vaccinazione verrà fatta presso uno dei punti vaccinali della propria Asl attraverso i vaccini Pfizer e Moderna. La comunicazione della data e del luogo della somministrazione verrà inviata dalla Regione via sms e/o posta elettronica.

Dalla prossima settimana inoltre si partirà anche con l’adesione alla vaccinazione dei caregiver.

Ovvero coloro che convivono con pazienti affetti da alcune specifiche patologie: sclerosi laterale amiotrofica; sclerosi multipla; paralisi cerebrali infantili; trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive; miastenia gravis; patologie neurologiche disimmuni; grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza; malattie autoimmuni con associata immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico; pazienti onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; genitori di pazienti onco-ematologici ed emoglobinopatie sotto i 16 anni di età; pazienti con trapianto di organo solido e di cellule staminali emopoietiche (in lista di attesa e sottoposti a trapianto emopoietico dopo 3 mesi dal trapianto ed entro 1 anno dalla procedura) o trapiantati al di fuori di queste tempistiche che abbiano sviluppato complicazioni.

Il 16 marzo inizierà invece la vaccinazione degli oltre 6000 disabili presenti all’interno delle comunità residenziali e semiresidenziali del Piemonte.

Intanto prosegue la vaccinazione delle persone con più di 80 anni con i vaccini Pfizer e Moderna. Sono più di 130.000 gli over80 vaccinati in Piemonte (oltre 20.000 all’interno delle Rsa). Tutte le persone che hanno preaderito (in totale 306.000) verranno chiamate man mano che arriveranno i vaccini da Roma.

“Abbiamo somministrato l’87% delle dosi disponibili per il nostro territorio e siamo la prima, tra le grandi regioni d’Italia, per percentuale di popolazione già vaccinata – spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – Ma non basta. L’Italia deve andare più veloce e per farlo bisogna potenziare la dotazione di vaccini. Chiediamo al Governo di darcene di più”.

Fonte: www.regione.piemonte.it

Stanza degli abbracci

Stanza degli abbracci, mosaici e tanto altro: alla scoperta dell’Anffas di Asti

Due strutture residenziali in cui è stata costruita la “stanza degli abbracci”, tre centri diurni in cui ruotano un centinaio di persone con disabilità intellettiva e relazionale, tante attività artigianali tra cui brillano i mosaici, un legame profondo con la città. È una realtà viva e vitale, anche nei tempi difficili del Covid, la sede di Asti dell’associazione Anffas.

La vicepresidente di Anffas Asti, Elena Salvadore

“Abbiamo la fortuna di avere una struttura molto grande – racconta la vicepresidente Elena Salvadore, mamma di un ragazzo autistico – che era una scuola magistrale: qui ospitiamo due centri residenziali e due centri diurni, più un terzo nell’ex centro formativo del Comune, che ci ha chiesto di gestirlo”.

Spazi molto ampi permettono di accogliere tante persone: “In tutto riusciamo a gestire un centinaio di ragazzi e ragazze, in accordo con la Asl di Asti. Tra questi 18 nel residenziale, dove abbiamo anche due posti di pronta accoglienza in caso di urgenza. Per esempio – continua Elena Salvadore – due settimane fa una mamma è morta soffocata dalla sua dentiera e il figlio, disabile non gravissimo ma non autonomo, si è ritrovato da solo. L’Asl ci ha chiamati e noi lo abbiamo accolto immediatamente”.

“Ma anche senza situazioni così drammatiche, abbiamo dei posti temporanei per venire incontro alle necessità delle famiglie. Anche solo per un fine settimana di sollievo. Almeno finché si poteva, perché da un anno a questa parte i residenziali sono blindati per ragioni di sicurezza. Fortunatamente abbiamo un giardino, ma noi eravamo abituati a vivere la città. Nel diurno i ragazzi sono gestiti dalle famiglie, nei residenziali si vivono situazioni più complesse”.

La struttura che gestisce tutto questo è molto snella. “Della parte gestionale ci occupiamo direttamente io, vicepresidente e direttore comunità residenziale, e il presidente, professor Marcello Follis, che si concentra maggiormente centri diurni. Poi naturalmente abbiamo una segretaria, un consulente del lavoro, un revisore conti eccetera, ma penso che l’occhio di un genitore valga più di tutto il resto. A parte infermieri e operatori, abbiamo dovuto limitare gli altri professionisti coinvolti, come il fisioterapista o il professore di ginnastica con cui cercavamo di offrire maggiori servizi ai nostri ragazzi, così come i volontari che ci davano una mano nelle attività”.

Attività e laboratori: i mosaici ma non solo

Le attività e i laboratori sono (o erano) tantissimi: “Il nostro fiore all’occhiello – continua la vicepresidente Anffas di Asti – sono i mosaici di legno, bellissimi e particolari. Siamo partiti da piastrelline di vetro colorato che ci avevano regalato, poi abbiamo iniziato a comprarne dei secchi a colori diversi. Ma avevano costi esorbitanti, quindi adesso tagliamo tesserine in legno e le coloriamo. Lavoriamo a catena di montaggio. Uno sega le strisce, l’altro fa i quadretti, il terzo toglie i punti, il quarto usa la lima, poi facciamo il bagno di colore e siamo pronti per incollare i mosaici.

Gli operatori preparano i disegni al computer, con simboli associati ai colori, i ragazzi incollano le tessere. In questo modo riusciamo a coinvolgere tutti, dal più abile che usa la sega a chi mette solo un po’ colla. Voglio sottolineare che non sono semplici lavoretti, secondo me è arte. Non facciamo in tempo a finirli che li abbiamo già venduti, a poco prezzo, solo per ripagarci il materiale”.

Non solo mosaici nella produzione dell’Anffas di Asti. “Produciamo carta riciclata con il metodo a strappo, così riescono anche i gravissimi, con cui facciamo biglietti di auguri e partecipazioni di matrimonio. Con le piastrelle rotte abbiamo fatto tutta la toponomastica del centro cittadino, lo stemma del vescovado da regalare al Vescovo di Asti quando è andato in pensione, e anche gli stemmi di Polizia e Carabinieri”.

“Avevamo laboratori di cucito e cucina, oltre a organizzare gite al mare e in campagna. E facevamo dei bellissimi spettacoli teatrali, il Comune ci ha anche lasciato uno spazio nella rassegna Asti Teatro. All’inizio ci limitavamo alla mimica, poi abbiamo coinvolto un regista e siamo riusciti a rappresentare la Bella e la Bestia e Biancaneve e i sette nani, con i nostri ragazzi che parlavano e recitavano sul palco. Spettacoli incredibili se si pensa che sono fatti da ragazzi con disabilità, che ripetono a memoria cose che a volte non capiscono neanche…”

La stanza degli abbracci

Per tante di queste attività, purtroppo, il racconto si snocciola con verbi al passato. Perché da un anno intero, dall’inizio della pandemia, le possibilità sono limitate dalla necessità di contenere i rischi di contagio. Per ovviare alla solitudine, Anffas Asti ha costruito una “stanza degli abbracci” nel centro residenziale.

“I ragazzi del residenziale – spiega Elena Salvadore – da marzo non uscivano più e non vedevano genitori, amici e parenti. Gli Alpini, davvero fantastici, ci hanno aiutato e hanno creato questa struttura in una stanza che ha l’ingresso sia dall’esterno che dall’interno. Una divisione in plastica, con dei grossi guantoni, così le persone si possono non solo parlare e guardare in faccia, ma toccare e abbracciare, pur senza contatto diretto e senza rischi. Erano tutti molto felici, soprattutto i famigliari”.

La luce in fondo al tunnel è rappresentata dai vaccini: “Gli operatori sono tutti vaccinati. Ora tocca ai ragazzi, l’Asl ci ha comunicato che dalla settimana prossima inizieremo. Certo, ci dà respiro e ci regala una prospettiva migliore”.

Mani che si stringono
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Tutela e amministrazione di sostegno: tutto quello che c’è da sapere

“Avrebbe dovuto custodire i soldi del figlio e del fratellastro. Un bel gruzzolo. Pensioni di invalidità erogate per anni interi dell’ente previdenziale, polizze vita, libretti con i risparmi, eredità, indennità di accompagnamento. Era d’altronde la loro tutrice legale nominata dal tribunale per svolgere quel compito”.

Inizia così l’articolo di Giuseppe Legato pubblicato ieri sulla Stampa. La fine è, purtroppo, facilmente prevedibile: la donna ha “distratto” quasi centomila euro e li ha usati “per motivi non giustificati, totalmente estranei alla tutela”, come scrive la sentenza che l’ha condannata in primo grado a quattro anni di reclusione.

Non è la prima volta, purtroppo, che casi del genere saltano agli onori della cronaca. È l’ennesima occasione per provare a fare un po’ di chiarezza sulla figura e sul ruolo di tutore e amministratore di sostegno, definita dalla Legge n. 6 del 9 gennaio 2004.

AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO

Spesso le persone con disabilità necessitano di forme di tutela della persona anche in età adulta. I motivi possono essere diversi, per esempio la difficoltà nella gestione del denaro e dei beni materiali o il pericolo di truffe e raggiri. Per garantire la tutela delle persone parzialmente o totalmente incapaci di curare i propri interessi, il codice civile prevede due figure, l’amministratore di sostegno e il tutore.

L’amministratore di sostegno è una figura preposta ad assistere la persona che, per effetto di una infermità o di una menomazione fisica o psichica, si trova nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi. Questa figura può essere richiesta quindi anche nel caso di disabilità motoria, per esempio per espletare delle pratiche burocratiche che richiederebbero la presenza di persona. I suoi compiti vengono definiti dal giudice tutelare, come “un abito su misura”, in base alle richieste dell’interessato o dei suoi familiari.

Per tutti i dettagli, comprese modalità di richiesta e costi, vi rimandiamo al sito del tribunale di Torino.

TUTELA

Il tutore è il rappresentante legale della persona interdetta, cioè definita dal giudice “del tutto incapace di provvedere ai propri interessi”; oltre ai poteri di rappresentanza, gestisce il suo patrimonio. Una persona sotto tutela non può sposarsi, senza il parere positivo del tutore. In questo caso bisogna rivolgersi a un avvocato e, trattandosi di una causa civile, i tempi sono fino all’anno e mezzo.

Anche in questo caso, dettagli sul sito del tribunale di Torino.

Chi può essere nominato? Sia il tutore che l’amministratore di sostegno possono essere dei familiari (di solito sono genitori, fratelli, sorelle), se il giudice li ritiene adatti al ruolo; diversamente può essere una terza persona (un avvocato, un assessore, un amico di famiglia).

Un altro dettaglio importante: per evitare che al compimento del diciottesimo anno il/la neo-maggiorenne rimanga senza tutela legale, la legge prevede che si possano iniziare le pratiche per la nomina del tutore o dell’amministratore di sostegno fin dal compimento del diciassettesimo anno di età. Il decreto di nomina diventerà effettivo soltanto al compimento del diciottesimo anno.

ANFFAS E CITTA’ DI TORINO

L’Ufficio Welfare – Pubblica tutela e rapporti con l’Autorità giudiziaria si occupa di aiutare privati, enti pubblici e professionisti a orientarsi nelle procedure volte ad aprire e a gestire misure di protezione giuridica (tutela e amministrazione di sostegno).

Qui la pagina dedicata sul sito della Città metropolitana di Torino.

Nella stessa pagina, viene specificato che gli utenti iscritti all’associazione Anffas Torino, grazie a un Protocollo sottoscritto con la Città metropolitana, possono rivolgersi inoltre agli sportelli SAI?, dove gli operatori che hanno beneficiato di idonea formazione, li aiuteranno nella compilazione di istanze, rendiconti annuali e attivazione di procedimenti di protezione giuridica.

Due articoli approfondiscono il protocollo di intesa e il convegno in cui è stato presentato.

Infine, Anffas nazionale ha pubblicato un manualetto sulla protezione giuridica.

 

Bambino guarda mattoncini con scritta autism
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ISS – Autismo: pubblicate le raccomandazioni sui trattamenti farmacologici

Quali sono gli interventi farmacologici più indicati nel trattamento di bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico?

Autismo, raccomandazioni sui trattamenti farmacologici

Per rispondere a questa domanda sono on line le prime raccomandazioni della Linea Guida per la diagnosi e il trattamento di bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico. Il Panel ha elaborato quattro raccomandazioni sugli interventi farmacologici a cui seguiranno presto altre sulla diagnosi e gli interventi comportamentali. Obiettivo della linea guida è infatti quello di supportare i professionisti sanitari nella definizione del percorso diagnostico-terapeutico più appropriato. Condividendo tale scelta con le persone nello spettro e i loro familiari/caregivers.

L’ISS ha predisposto anche l’avvio di una sorveglianza farmacologica nazionale finalizzata a monitorare la prescrizione, l’utilizzo e gli esiti dei trattamenti farmacologici con particolare riguardo alle possibili reazioni avverse. Le attività dell’ISS si svolgeranno per il tramite dell’Osservatorio Nazionale Autismo e l’Unita di Farmaco-epidemiologia dell’ISS e in collaborazione con le Regioni.

Le linee guida dell’ISS

Formulare diagnosi accurate nei bambini e negli adulti. Riconoscere i casi e indirizzarli al trattamento. Indicare terapie personalizzate a seconda delle caratteristiche individuali della persona. Creare una rete di sostegno e assistenza. Favorire l’interazione tra medico, paziente e familiari. Rendere omogenea tra le regioni la qualità delle cure. Questi dunque i concetti chiave delle nuove Linee Guida sul disturbo dello spettro autistico redatte dall’Istituto Superiore di Sanità attraverso il Sistema Nazionale delle Linee Guida.

La formulazione di ciascuna raccomandazione prevede, nello specifico, la revisione sistematica della letteratura, la valutazione esplicita della qualità delle prove e la definizione della forza e della direzione sulla base di giudizi trasparenti. La raccomandazione attraversa poi la consultazione con gli stakeholder e la revisione di esperti esterni indipendenti. Le raccomandazioni saranno infatti rese pubbliche non appena formulate dal panel, insieme alle evidenze scientifiche prodotte dai centri di revisione sistematica, liberamente accessibile e consultabile sul sito https://snlg.iss.it/?cat=6

Linea Guida per la diagnosi e il trattamento di bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico