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Servizi on line INPS: introdotta la delega dell’identità digitale (anche per le persone con disabilità intellettiva)

Dal 16 agosto 2021, il cittadino che sia impossibilitato ad utilizzare in autonomia i servizi online INPS (anche le persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo), può delegare un’altra persona di sua fiducia all’esercizio dei propri diritti nei confronti dell’Istituto attraverso lo strumento della delega dell’identità digitale.

L’Istituto con la circolare INPS 12 agosto 2021, n. 127 conferma anche la data del 30 settembre 2021 per la dismissione del PIN INPS in favore delle identità digitali SPID, CIE e CNS e l’autenticazione e l’accesso ai servizi web INPS.

Con questa funzionalità, INPS ha voluto dare precedenza all’esigenza dei cittadini che sono impossibilitati ad utilizzare in autonomia i servizi online INPS. Fornendo loro uno strumento che consente al delegato di accedere ugualmente ai servizi on line.

Questa operazione si inserisce in accordo con le attività che il Ministro per l’innovazione e la transizione digitale – Dipartimento per la trasformazione digitale sta mettendo in campo per rendere più facile ai cittadini l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione con l’identità digitale.

La delega dell’identità digitale (anche le persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo) è anche lo strumento attraverso il quale i tutori, i curatori, gli amministratori di sostegno ed esercenti la potestà genitoriale possono esercitare i diritti dei rispettivi soggetti rappresentati e dei minori.

La richiesta può essere effettuata direttamente dal delegante presso una qualsiasi sede territoriale dell’INPS. Basta esibire il modulo di richiesta di registrazione delega dell’identità digitale e la copia del documento di riconoscimento del delegante.

Dopo la registrazione a sistema della delega, il delegato può accedere ai servizi INPS in luogo del delegante. Autenticandosi con le proprie credenziali SPID/CIE/CNS. E potrà scegliere, quindi, se operare in prima persona oppure in luogo e per conto del delegante.


Delega dell’identità digitale (anche per le persone con disabilità intellettiva) per accedere ai servizi online

Cos’è

La delega dell’identità digitale è lo strumento tramite cui gli utenti impossibilitati a utilizzare in autonomia i servizi online dell’INPS possono delegare una persona di fiducia all’esercizio dei propri diritti nei confronti dell’Istituto.

È anche lo strumento attraverso il quale i tutori, i curatori, gli amministratori di sostegno e gli esercenti la potestà genitoriale possono esercitare i diritti dei rispettivi soggetti rappresentati e dei minori.

A chi è rivolto

Possono usufruire della delega dell’identità digitale gli utenti impossibilitati a utilizzare in autonomia i servizi online, i tutori, i curatori, gli amministratori di sostegno e gli esercenti la potestà genitoriale.

Come funziona

Ogni persona può designare un solo delegato. Ogni delegato può essere designato tale da non oltre cinque persone. Il limite delle cinque deleghe non si applica ai tutori, ai curatori e agli amministratori di sostegno.

In occasione dell’attribuzione della delega, il delegante può definirne il termine di validità. In assenza di una data di fine della validità, la delega è attiva a tempo indeterminato, fermo restando la facoltà del delegante di revocare la delega in qualsiasi momento anche attraverso la propria identità digitale, ad esclusione dei soggetti sotto tutela, curatela, amministrazione di sostegno.

Il delegato può accedere ai servizi dell’INPS al posto del delegante. A tal fine, dovrà autenticarsi con le proprie credenziali SPID/CIE/CNS e successivamente scegliere se operare in prima persona oppure al posto e per conto del delegante. Le attività svolte dal delegato al posto del delegante sono tracciate.

La delega, qualora sia già registrata, è valida anche per richieste presso gli sportelli dell’INPS dopo l’identificazione del delegato con il proprio documento di identità.

Per maggiori dettagli è possibile consultare la circolare INPS 12 agosto 2021, n. 127. La circolare, inoltre, conferma la data del 30 settembre 2021 per la dismissione del PIN INPS in favore delle identità digitali SPID, CIE e CNS (tutte le informazioni nella pagina “Validità del PIN e fase di transizione“).

Domanda

La richiesta di delega può essere effettuata direttamente dal delegante presso una qualsiasi sede territoriale dell’INPS, esibendo la seguente documentazione:

L’operatore INPS, dopo aver accertato l’identità del richiedente, provvederà a registrare la delega nel sistema. Dopo la registrazione, laddove siano presenti i contatti telematici (email, cellulare), il sistema invierà una notifica al delegato e al delegante.

Persona diversa dal delegante

È consentita la richiesta della registrazione della delega da parte di persona diversa dal delegante esclusivamente nei seguenti casi:

 

Bambino per mano ai genitori
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Tutto quello che c’è da sapere sull’assegno unico per i figli con disabilità

Anffas per Loro e il coordinamento Anffas Umbria hanno prodotto un documento interessante e completo in merito all’assegno unico per i figli con disabilità, che riportiamo a seguire.

Assegno unico figli con disabilità 

Riferimenti normativi

La misura “ponte” dell’assegno unico è stata approvata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale nel Decreto Legge dell’8 giugno 2021 n. 79.

Quando arriverà?

La misura ponte entrerà in vigore dal 1° luglio fino al 31 dicembre 2021, in attesa della vera e propria riforma dell’assegno universale previsto dal 1° gennaio 2022. È riconosciuto un assegno temporaneo su base mensile.

A chi spetta

Al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio, bisogna essere in possesso congiuntamente dei seguenti requisiti:

  • cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero essere cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno semestrale;
  • soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • domiciliato e residente in Italia e avere i figli a carico sino al compimento del diciottesimo anno d’età;
  • residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale;
  • con riferimento alla condizione economica, il nucleo familiare del richiedente deve essere in possesso di un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).

Criteri per la determinazione dell’assegno temporaneo per i figli minorenni

Per avere diritto all’assegno ponte, l’ISEE del nucleo familiare non deve superare 50mila euro.

L’assegno è determinato in base alla tabella di cui all’Allegato 1:

  • da uno a due figli: l’importo massimo mensile è di 167,5 euro per primo e secondo figlio (355 euro);
  • da tre figli: l’importo massimo mensile di 167,5 euro a figlio viene maggiorato del 30% dal terzo figlio in poi (653 euro).
  • gli importi sono maggiorati di 50 euro per ciascun figlio minore con disabilità;

Il beneficio è riconosciuto dall’INPS nel limite massimo complessivo di 1.580 milioni di euro per l’anno 2021.

Modalità di presentazione della domanda e decorrenza

Bisogna presentare la domanda per avere l’assegno unico per i figli con disabilità in modalità telematica all’INPS entro il 30 giugno 2021. Resta ferma la decorrenza della misura dal mese di presentazione della domanda stessa. Per le domande presentate entro il 30 settembre 2021, sono corrisposte le mensilità arretrate a partire dal mese di luglio 2021.

L’erogazione dell’assegno avviene mediante accredito su IBAN del richiedente. In caso di affido condiviso dei minori, l’assegno può essere accreditato in misura pari al 50 per cento sull’IBAN di ciascun genitore. L’assegno non concorre alla formazione del reddito.

Compatibilità

Il beneficio è compatibile con il Reddito di cittadinanza e con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle Regioni, Provincie autonome e dagli enti locali.

Con questa misura “provvisoria” continueranno ad essere attive anche le altre misure come le detrazioni fiscali per figli a carico, che poi andranno via via eliminate. Le assorbirà l’assegno unico per i figli quando entrerà a regime in modo definitivo.

Maggiorazione degli importi degli assegni per il nucleo familiare. A decorrere dal 1° luglio 2021 e fino al 31 dicembre 2021, gli importi mensili dell’assegno per il nucleo familiare già in vigore sono maggiorati di 37,5 euro per ciascun figlio in favore dei nuclei familiari fino a due figli, e di 55 euro per ciascun figlio in favore dei nuclei familiari di almeno tre figli.

Copertina "Le agevolazioni fiscali per le persone con disabilità"
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Aggiornata la guida alle agevolazioni fiscali per le persone con disabilità

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato l’aggiornamento di maggio 2021 della guida Le agevolazioni fiscali per le persone con disabilità, liberamente consultabile e/o scaricabile in formato pdf (a questo link).

Guida alle agevolazioni fiscali per le persone con disabilità

Com’è noto, tale guida propone una ricognizione delle disposizioni fiscali accordate ai cittadini e alle cittadine con disabilità. L’obiettivo è quello di colmarne la disuguaglianza sostanziale che le separa dagli altri cittadini e cittadine.

Nello specifico, la guida alle agevolazioni fiscali per le persone con disabilità illustra la disciplina delle agevolazioni per il settore auto:

  • detrazione IRPEF per i mezzi di locomozione;
  • agevolazione sull’IVA;
  • esenzione permanente dal pagamento del bollo;
  • esenzione dall’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà.

Viene anche illustrata la disciplina relativa ad altre agevolazioni, quali le detrazioni per i figli a carico, quelle sulle spese sanitarie e i mezzi di ausilio, la detrazione per gli addetti all’assistenza a persone non autosufficienti, l’IVA ridotta per i mezzi di ausilio e i sussidi tecnici e informatici, le altre agevolazioni per le persone con disabilità visiva, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la detrazione per le polizze assicurative, e l’imposta agevolata su successioni e donazioni.

Fonte: www.superando.it

Fiale Vaccino Covid-19
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Guida alla vaccinazione anti-Covid per le persone con disabilità intellettiva e le famiglie

Guida alla vaccinazione anti-Covid per le persone con disabilità intellettiva e le famiglie. L’Anffas Nazionale (di cui fa parte anche Anffas Torino) ha pubblicato questo documento, disponibile integralmente a questo link.

Ecco gli obiettivi di questa pubblicazione. Fornire una corretta informazione circa il Piano Strategico Nazionale per la vaccinazione anti-Covid. Indicare quali sono le persone con disabilità intelletiva ad avere diritto alla vaccinazione con priorità. Quali i casi in cui anche i loro caregiver/conviventi ne abbiano diritto e così via. Fornire inoltre risposte ad alcune delle domande più frequenti poste nel corso degli ultimi mesi, aventi ad oggetto il consenso informato, i casi in cui avviene il rifiuto alla vaccinazione e altro ancora.

Fondamentale l’informazione sulla vaccinazione per le persone con disabilità intellettiva

«Considerato infatti il periodo che stiamo vivendo – spiegano dall’Anffas – e le tante segnalazioni a noi arrivate circa la carente e spesso disomogenea informazione sull’argomento della vaccinazione, abbiamo ritenuto necessario dare un supporto in tal senso alle tante persone con disabilità intellettiva, alle famiglie e alla pluralità dei cittadini che si trovano spesso spaesati e con tante domande lasciate senza risposta o con risposte vaghe».

Bambino guarda mattoncini con scritta autism
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ISS – Autismo: pubblicate le raccomandazioni sui trattamenti farmacologici

Quali sono gli interventi farmacologici più indicati nel trattamento di bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico?

Autismo, raccomandazioni sui trattamenti farmacologici

Per rispondere a questa domanda sono on line le prime raccomandazioni della Linea Guida per la diagnosi e il trattamento di bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico. Il Panel ha elaborato quattro raccomandazioni sugli interventi farmacologici a cui seguiranno presto altre sulla diagnosi e gli interventi comportamentali. Obiettivo della linea guida è infatti quello di supportare i professionisti sanitari nella definizione del percorso diagnostico-terapeutico più appropriato. Condividendo tale scelta con le persone nello spettro e i loro familiari/caregivers.

L’ISS ha predisposto anche l’avvio di una sorveglianza farmacologica nazionale finalizzata a monitorare la prescrizione, l’utilizzo e gli esiti dei trattamenti farmacologici con particolare riguardo alle possibili reazioni avverse. Le attività dell’ISS si svolgeranno per il tramite dell’Osservatorio Nazionale Autismo e l’Unita di Farmaco-epidemiologia dell’ISS e in collaborazione con le Regioni.

Le linee guida dell’ISS

Formulare diagnosi accurate nei bambini e negli adulti. Riconoscere i casi e indirizzarli al trattamento. Indicare terapie personalizzate a seconda delle caratteristiche individuali della persona. Creare una rete di sostegno e assistenza. Favorire l’interazione tra medico, paziente e familiari. Rendere omogenea tra le regioni la qualità delle cure. Questi dunque i concetti chiave delle nuove Linee Guida sul disturbo dello spettro autistico redatte dall’Istituto Superiore di Sanità attraverso il Sistema Nazionale delle Linee Guida.

La formulazione di ciascuna raccomandazione prevede, nello specifico, la revisione sistematica della letteratura, la valutazione esplicita della qualità delle prove e la definizione della forza e della direzione sulla base di giudizi trasparenti. La raccomandazione attraversa poi la consultazione con gli stakeholder e la revisione di esperti esterni indipendenti. Le raccomandazioni saranno infatti rese pubbliche non appena formulate dal panel, insieme alle evidenze scientifiche prodotte dai centri di revisione sistematica, liberamente accessibile e consultabile sul sito https://snlg.iss.it/?cat=6

Linea Guida per la diagnosi e il trattamento di bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico

INPS Qr Code
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Anffas collabora con l’INPS per sviluppare il progetto “QR Code dell’Invalidità Civile”

Anffas è una delle quattro associazioni che si occupano di disabilità scelte dall’INPS per sviluppare il progetto “QR Code dell’Invalidità Civile”. Serve per gestire tutti i verbali di invalidità civile, cecità civile, sordità, handicap e disabilità da esibire quando richiesto per accedere ad agevolazioni o sconti.

Per maggiori informazioni, vi invitiamo a rivolgervi allo sportello SAI. Riceve su appuntamento presso la sede di Anffas in via Carlo Bossi, 24 a Torino nei seguenti giorni: martedì e mercoledì: dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 16.30.

Il numero di telefono è 011-3810723, la mail di riferimento sai@anffas.torino.it


QR-Code INPS, il servizio per le persone con disabilità (dal sito www.inps.it)

Il QR-Code dell’invalidità civile è un nuovo servizio dell’INPS. Permette di attestare lo status di invalido direttamente dallo smartphone o dal tablet, senza bisogno del verbale sanitario. Grazie a questo strumento innovativo, le persone con disabilità possono accedere alle agevolazioni e ai benefici in modo più semplice e veloce.

Il QR-Code è un particolare codice a matrice in grado di memorizzare informazioni leggibili e interpretabili da dispositivi mobili. Garantisce informazioni sempre attendibili in quanto è associato all’interessato, e non a uno specifico verbale. Ed è sempre aggiornato a seguito di verbali definitivi di prima istanza, aggravamento, revisione, verifica straordinaria e autotutela.

Per ottenere il codice basta collegarsi al servizio online “Generazione QR-Code invalidi civili per attestazione status“, sul portale dell’Istituto, accedendo con le proprie credenziali.

Il servizio genera automaticamente e in tempo reale il QR-Code, direttamente in formato pdf. Il codice può essere stampato, inviato, salvato sul computer o dispositivo mobile ed esibito quando è necessario per accedere alle agevolazioni.

I gestori dei servizi, per controllare lo stato di invalidità civile, cecità civile, sordità, disabilità o handicap, possono leggere il codice tramite un qualsiasi lettore di QR-Code. Per la concessione di alcune particolari agevolazioni, che richiedano il giudizio sanitario e il grado di invalidità civile con l’eventuale percentuale, è possibile ottenere anche un esito più approfondito. In questo caso i gestori devono inquadrare il QR-Code, autenticarsi con le proprie credenziali e inserire il codice OTP. Che il sistema in automatico genererà e invierà sul numero di cellulare dell’interessato.

Gruppo di medici in camice bianco
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Chi è e cosa fa il medico rappresentante Anffas?

Anffas Torino ringrazia il dottor Franco Rappelli, che lascia il suo incarico di medico di categoria per la nostra associazione, lavoro svolto con dedizione e professionalità per quasi quarant’anni.

Ma chi è e cosa fa il medico rappresentante Anffas?
Ecco la spiegazione tratta dal sito nazionale www.anffas.net (qui il link).

Ai sensi e per gli effetti dell’art. 1 comma 3 della Legge n. 295/1990 e dell’art. 20 della Legge 102 del 3 agosto 2009, Anffas Onlus rappresenta – in seno alle Commissioni di I grado (integrate Asl/Inps) e di II grado (Inps) e alle Commissioni uniche per l’accertamento dell’invalidità civile, stato di handicap e disabilità – le persone con disabilità intellettiva e/o relazionale e, pertanto designa i propri medici rappresentanti “di categoria” su tutto il territorio nazionale al fine di garantire che siano rispettati i diritti delle persone con disabilità che si sottopongono a visita.

Il medico rappresentante Anffas è un medico, regolarmente iscritto all’ordine dei medici chirurgi, preferibilmente in possesso di specializzazioni e profili ad hoc (es. neurologia, neuropsichiatria, neuropsichiatri infantile, ecc.), che ha acquisito specifiche e adeguate competenze ed effettiva conoscenza delle condizioni, necessità, e peculiarità relativamente alla disabilità intellettiva e/o relazionale, anche in chiave medico legale.

Il medico, una volta formalmente designato da Anffas Onlus e convocato dall’Asl e/o Inps di competenza, è chiamato a partecipare a tutte le riunioni nelle quale sono state calendarizzate visite rientranti nelle disabilità e rientranti nell’elenco di seguito scaricabile al fine di garantire che le persone con disabilità intellettiva sottoposte a visita siano correttamente valutate e supportate a garanzia del rispetto dei propri diritti.

Elenco patologie Anffas

Esterno di una comunità per minori
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Dopo di noi: attenzione alle comunità per minori e ai centri residenziali

“Revoca dell’autorizzazione alla comunità per minori Dafne di Rocchetta Belbo, nel Cuneese. Lo ha deciso la commissione di vigilanza in seguito all’ispezione avvenuta a inizio settembre su segnalazione dell’assessora regionale Chiara Caucino, dopo la denuncia di un padre che aveva presentato una querela ai carabinieri di Chivasso e pubblicato sui social un video del figlio durante una visita a fine agosto”.

Così un articolo di Repubblica (clicca qui) di ieri, sull’argomento trattato anche in un articolo di Gianluca Nicoletti pubblicato sul sito www.pernoiautistici.com, intitolato “Che ci sbattiamo a fare per il dopo di noi? 10 cervelli ribelli chiusi in gabbia valgono 100.000 euro al mese” (clicca qui) nel quale viene riproposto anche il servizio di Rete 4, curato dalla giornalista Raffaella Regoli, che aveva denunciato questo scandalo.

L’INTERVENTO DI ROBERTO SPEZIALE

È intervenuto a proposito anche il presidente nazionale di Anffas, Roberto Speziale: “Queste sono le tipologie di strutture che, dopo la 180 che ha chiuso i grandi manicomi, sono state create ma cambiandogli nome. Questo ha lavato le coscienze di tanti ma sempre “discariche umane rimangono”. La sedazione pesante e il totale annichilamento delle persone ne rimane il principale approccio. Mi sono battuto e, per qualche breve momento ci ho anche creduto, che l’aver fatto la legge 112, conferendo una priorità alla deistituzionalizzazione proprio da questa tipologia di strutture e dai grandi istituti, avrebbe avviato un percorso virtuoso per offrire una alternativa di qualità alle esigenze di residenzialità ove non più possibile continuare a vivere nella abitazione di origine con i propri familiari o si desiderasse avviare un proprio percorso di affrancamento dalla famiglia di origine. (…) Ma che ci piaccia o no è proprio la legge 112 la vera ed unica soluzione, magari aggiornandola e semplificandola come sta cercando di fare l’apposita commissione recentemente costituita dal premier Conte”.

LA LEGGE 112/2016

Che cos’è la Legge 112? “La legge “Dopo di Noi” è entrata in vigore il 25 giugno 2016 e propone per la prima volta un piano volto a garantire il benessere, l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone affette da disabilità gravi e, soprattutto, propone un piano per il supporto ai disabili gravi dopo la perdita del sostegno dei genitori.

Clicca qui per il testo completo della Legge 112/2016

ANFFAS TORINO

Anffas Torino, come altre Anffas a livello nazionale, gestisce direttamente le strutture diurne e le strutture residenziali, proprio per evitare che si creino situazioni riprovevoli come quella della comunità per minori Dafne.

Inoltre, per aiutare le famiglie a muoversi tra leggi e burocrazia, lo sportello S.A.I. è sempre disponibile ad ascoltare le esigenze di ciascuno e cercare insieme la giusta sioluzione.

GUARDA IL SERVIZIO-DENUNCIA DI RAFFAELLA REGOLI

Logo INPS
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“Incremento al milione” delle pensioni per invalidi totali estese ai maggiorenni

Con la circolare n. 107 del 23 settembre 2020, l’INPS ha decretato “il riconoscimento del c.d. “incremento al milione” dal compimento del diciottesimo anno di età nei confronti dei soggetti invalidi civili totali, sordi o ciechi civili assoluti”, ossia l’aumento della pensione sino a un massimo di 651,51 euro mensili. Tale incremento, con la precedente normativa, era riconosciuto al compimento del sessantesimo anno di età, mentre adesso è esteso a tutti i maggiorenni.

SCARICA LA CIRCOLARE INPS numero 107 del 23/09/2020

Questa la motivazione: “Secondo la Corte Costituzionale il requisito anagrafico di sessanta anni è irragionevole e discriminatorio perché il soggetto totalmente invalido, pur se di età inferiore ai sessanta anni, si trova in una situazione che non è certo meritevole di minor tutela rispetto a quella in cui si troverebbe al compimento del sessantesimo anno di età (…) Le parole “di età pari o superiore a sessanta anni” sono sostituite dalle seguenti: “di età superiore a diciotto anni”.

IN COSA CONSISTE L’AUMENTO DELLA PENSIONE

Questo si traduce in un aumento tale da raggiungere totalmente fino a 651,51 euro mensili che verrà erogato, qualora siano rispettati alcuni limiti reddituali, a invalidi civili totali, ciechi civili assoluti e sordi titolari di pensione di inabilità o di pensione di inabilità di cui alla legge n. 222/1984, (pensione di inabilità lavorativa) dai 18 ai 60 anni.

CHI HA DIRITTO ALL’AUMENTO DELLA PENSIONE

Qualora rientrino in precisi limiti reddituali, hanno diritto ad una maggiorazione economica tale da garantire un reddito complessivo pari, per il 2020, a 651,51 euro per tredici mensilità i titolari di:

  • pensione di inabilità (invalidi civili totali, ciechi civili assoluti e sordi)
  • pensione di inabilità di cui alla legge n. 222/1984

tra i 18 e i 60 anni.

Sono esclusi gli invalidi parziali.

I LIMITI REDDITUALI PER L’AUMENTO DELLA PENSIONE

Rispetto ai requisiti reddituali va fatto notare che all’aumentare del reddito diminuisce progressivamente l’incremento: per questo non si tratta di un aumento standard uguale per tutti. Inltre i limiti di reddito cambiane a seconda che il soggetto sia solo o sposato.

Qui i requisiti reddituali (importi 2020):

a) il beneficiario non coniugato deve possedere redditi propri non superiori a 8.469,63 euro (pari all’importo massimo moltiplicato per tredici mensilità);

b) il beneficiario coniugato (non effettivamente e legalmente separato) deve possedere:

  • redditi propri di importo non superiore a 8.469,63 euro;
  • redditi cumulati con quello del coniuge di importo annuo non superiore a 14.447,42 euro.

Se entrambi i coniugi hanno diritto all’incremento, questo concorre al calcolo reddituale. Pertanto, nel caso in cui l’attribuzione del beneficio a uno dei due comporti il raggiungimento del limite di reddito cumulato, nulla è dovuto all’altro coniuge. Se invece il limite non viene raggiunto, l’importo dell’aumento da corrispondere a un coniuge deve tener conto del reddito cumulato comprensivo dell’aumento già riconosciuto all’altro.

COME CALCOLARE I LIMITI REDDITUALI

Ai fini della valutazione del requisito reddituale concorrono i redditi di qualsiasi natura, ossia i redditi assoggettabili ad IRPEF, sia a tassazione corrente che a tassazione separata, i redditi tassati alla fonte, i redditi esenti da IRPEF, sia del titolare che del coniuge.
Non concorrono al calcolo reddituale:

  • il reddito della casa di abitazione,
  • le pensioni di guerra,
  • l’indennità di accompagnamento,
  • l’importo aggiuntivo di 300.000 lire (154,94 euro) previsto dal comma 7 dell’articolo 70 della legge 23 dicembre 2000, n. 388,
  • i trattamenti di famiglia,
  • l’indennizzo previsto dalla legge 25 febbraio 1992, n. 210, in favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati.

COME FARE PER AVERE LA MAGGIORAZIONE

La maggiorazione segue strade diverse a seconda che si tratti della pensione di inabilità assistenziale o previdenziale. Pertanto, fermo restando il possesso dei requisiti previsti:

  • agli invalidi civili totali, ciechi assoluti e sordi titolari di pensione di inabilità a decorrere dal 20 luglio 2020 è riconosciuta d’ufficio (quindi senza bisogno di presentare domanda)
  • i soli titolari di pensione di inabilità previdenziale di cui alla legge n. 222/1984 devono invece presentare domanda. In questo caso il beneficio viene attribuito dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda, sempreché ricorrano le condizioni reddituali e il compimento dell’età stabilita dalla disposizione. L’INPS precisa inoltre che la decorrenza non può comunque essere anteriore al 1° agosto 2020. Per i titolari di pensione di inabilità che presentino la domanda di beneficio entro il 9 ottobre 2020, può essere riconosciuta la decorrenza dal 1° agosto 2020, ove espressamente richiesto.”

In caso di dubbi o necessità particolari, chiedi informazioni allo Sportello S.A.I. di Anffas Torino al al numero 011-3810723

Locandina Tutti a scuola
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TUTTI a scuola! Per una scuola inclusiva anche ai tempi del Covid-19

Con questo opuscolo – realizzato a cura del gruppo scuola di Anffas Nazionale – si vogliono informare tutti gli studenti, con particolare attenzione per studenti con disabilità, nonché le loro famiglie, della ripresa inclusiva delle attività scolastiche per l’anno 2020/2021. Si parlerà, infatti, dei diritti e delle misure di sicurezza da rispettare per proteggere se stessi e gli altri, anche per dissipare le incertezze, i timori e le false informazioni che stanno girando freneticamente in questi giorni, soprattutto sui social. Al tempo stesso si vogliono avanzare, sinteticamente e in ottica assolutamente collaborativa, proposte, indicazioni e materiali operativi da utilizzare per il rientro in classe degli alunni con disabilità.

Infatti, per gli alunni con disabilità, soprattutto intellettiva e disturbi del neurosviluppo, l’anno scolastico 2019/2020 non si è di certo concluso in bellezza. Molti sono stati i disagi vissuti durante la pandemia dalle famiglie e dagli stessi alunni, che molto spesso, senza i giusti sostegni, non hanno potuto efficacemente fruire della didattica a distanza, rimanendo spesso isolati dal gruppo classe, tutto ciò con maggiore sacrificio del diritto allo studio e dell’inclusione scolastica. I compagni, nel frattempo, hanno potuto portare avanti il percorso educativo e scolastico, seppur con tutti i limiti del caso, potendo sfruttare in modo più efficace le potenzialità di tale strumento. Questo è lo scenario di partenza e da qui occorre ripartire, senza che più alcun diritto sia sacrificato.

L’auspicio è che in maniera agile si possano fornire poche ma chiare coordinate per creare quel rapporto di corresponsabilità tra scuole-famiglie-alunni ed enti del territorio che possa rendere effettivamente fruibile, in condizioni di sicurezza il percorso scolastico ed educativo di tutti gli alunni, nessuno escluso, perché sin da questi primi giorni di avvio ci sia una… Buona scuola per tutti!!

Anffas – Tutti a scuola! – ed. settembre 2020