Giancarlo D'Errico
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Progetti della Regione Piemonte per il Recovery Plan, troppo pochi 9.5 milioni (su 13 miliardi) per il sostegno alle fasce più deboli della popolazione

Comunicato stampa 

In merito ai progetti presentati dalla Regione Piemonte per il “Piano nazionale di ripresa e resilienza”, ovvero il Recovery Plan, le tre associazioni che dallo scorso dicembre siedono al Tavolo regionale permanente sulle disabilità coordinato dall’Assessore alle Pari Opportunità Chiara Caucino – FISH Piemonte, Federazione Italiana per il Superamento Handicap; FAND Piemonte, Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità; Anffas Piemonte, associazione delle famiglie di persone con disabilità intellettiva e disturbi del neuro sviluppo – sono concordi nell’esprimere profonde perplessità di merito e di metodo.

Poco sostegno alle fasce deboli della popolazione

Il merito, prima di tutto. Degli oltre 13 miliardi di euro di investimenti previsti dal piano, che riguarda la programmazione 2021-2027, solo 9.5 milioni interessano l’attuazione di “un nuovo piano sociale nazionale per le fasce vulnerabili, child guarantee e vita indipendente delle persone con disabilità”. Una cifra troppo bassa per rispondere alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione. Gli effetti economici e sociali della pandemia le hanno colpite come – se non di più – di altri settori, considerati con maggiore attenzione nei progetti di rilancio.

Nessun coinvolgimento delle associazioni di rappresentanza

Ma anche il metodo è importante. La Regione Piemonte non ha coinvolto le associazioni che rappresentano le persone con disabilità nella stesura dei progetti. Neanche in un ruolo meramente consultivo. Non solo, in occasione dell’incontro “Piemonte cuore d’Europa”, tenuto ieri, è stato negato loro il diritto di intervenire per esprimere le proprie perplessità. Solo le cooperative hanno rappresentato il terzo settore. Come se l’ampio e variegato mondo del volontariato e del non profit non esistesse in altra forma. Anche questo è inaccettabile.

La nostra protesta, sia chiaro, non vuole essere un lamento fine a sé stesso. Finché c’è tempo di rivedere le linee di programmazione e i progetti specifici che compongono il Recovery Plan, FISH Piemonte, FAND Piemonte e Anffas Piemonte si dichiarano disponibili a fare la loro parte con spirito collaborativo e costruttivo. Le idee non ci mancano.

Vittorio Ghiotti, presidente FAND Piemonte
Pericle Farris, presidente FISH Piemonte
Giancarlo D’Errico, presidente Anffas Piemonte