Scritta Emergenza Coronavirus
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COVID-19: è emergenza nei centri residenziali, necessario subito un intervento mirato

Riportiamo il comunicato stampa diffuso da Anffas, a firma del presidente nazionale Roberto Speziale per il Consiglio direttivo nazionale e per l’unità di crisi “Emergenza Coronavirus”


È EMERGENZA NEI CENTRI RESIDENZIALI: “SONO BOMBE AD OROLOGERIA PRONTE A SCOPPIARE”
NECESSARIO SUBITO UN INTERVENTO MIRATO

Dobbiamo cambiare strategia: non basta solo proteggere dall’esterno chi vive in una struttura residenziale,
occorre aiutare le persone con disabilità e le famiglie rimaste sole

  1. Bisogna individuare i contagiati, gli asintomatici ed i negativi, garantendo la possibilità di effettuare tamponi per tutti gli utenti e operatori delle strutture residenziali.
  2. Bisogna isolare e distanziare il più possibile le persone anche all’interno delle strutture, anche ricorrendo all’utilizzo di sedi diverse.
  3. Bisogna assicurare alle persone con disabilità i cui genitori siano ricoverati o siano venuti meno a causa del Coronavirus immediata presa in carico.
  4. Bisogna assicurare, con urgenza, ai genitori, specie anziani, supporti domiciliari per gestire i figli con contagio da Coronavirus o che non siano gestibili in famiglia.
  5. Bisogna tutelare, in tutti i modi, la salute degli operatori che stanno dimostrando sul campo il loro valore e senza i quali le persone con disabilità, specie se rare e complesse, rischiano di restare prive anche del minimo supporto vitale.

L’onda lunga del contagio, altrimenti, diventerà lunghissima e si assisterà alla “decimazione” delle persone più fragili che vivono in strutture residenziali, unitamente ad analogo rischio per gli operatori.

“I centri residenziali sono delle vere e proprie bombe ad orologeria pronte a scoppiare, è una situazione a dir poco esplosiva che nessuno sta cercando di risolvere, lasciando così in balìa dell’emergenza sanitaria in corso le persone con disabilità, le famiglie e gli operatori”. Così Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas, parla a nome e per conto delle decine di migliaia di persone con disabilità di famiglie e di operatori, della condizione in cui versano le nostre persone e le nostre famiglie nonché le strutture residenziali nelle quali in Italia vivono centinaia di migliaia di persone con disabilità ed anziani non autosufficienti. Tali strutture vanno equiparate, ai fini dell’emergenza “Coronavirus”, alle strutture sanitarie e vanno gestite con pari attenzione e modalità, fornendo loro, nell’immediato tutto l’aiuto di cui necessitano e priorità nella fornitura di dispositivi di sicurezza, materiale e personale.

“Dalle nostre persone con disabilità e dalle nostre famiglie ci giunge, altresì, un disperato appello relativamente alla urgente necessità di avere adeguati supporti domiciliari. Si sono, infatti, già verificati casi in cui i genitori sono venuti meno ed i figli con disabilità sono rimasti soli in casa, con minimi supporti da parte dei Comuni, o casi in cui genitori anziani si sono ammalati e i cui figli con disabilità sono di difficile gestione. Ed ancora quando sono le stesse persone con disabilità a risultare positive e non in grado di mettere in atto le misure di distanziamento o di utilizzo dei dispositivi atti a prevenire il contagio. Anche per gli Enti Locali si sta rivelando problematico trovare personale disponibile ed idoneo a garantirne l’assistenza”.

“I nostri appelli, fino ad oggi, sono caduti nel vuoto, mentre non è più procrastinabile iniziare a fornire strumenti come kit di protezione e ad effettuare tamponi per capire chi sono i contagiati e gli asintomatici, così da poterli isolare dagli altri ed evitare il protrarsi dei contagi che, nel caso dei centri residenziali, non solo sono più rapidi ma sono anche più aggressivi”.

Per fortuna abbiamo anche notizia che su alcuni specifici territori le istituzioni pubbliche preposte stanno garantendo un comportamento collaborativo e di attenzione alle nostre istanze e questo sta consentendo di gestire al meglio anche situazioni assai complicate.

“Sin dall’inizio della diffusione del COVID-19, quando doveva essere ancora dichiarata la pandemia da parte dell’OMS, Anffas ha chiesto agli organismi preposti azioni mirate per tutelare le persone con disabilità, le loro famiglie e gli operatori, come indicato anche dalla Nazioni Unite nell’apposita convenzione che riguarda le persone con disabilità ma anche perché grazie alla propria ultra 60ennale esperienza sul campo aveva, sin da subito, compreso i gravi rischi che una simile emergenza sanitaria avrebbe potuto comportare proprio per le persone più fragili di cui Anffas si prende cura e carico. Ma ciò nonostante si sta perdendo tempo prezioso e ci stiamo avviando ad un vero e proprio punto di non ritorno”.

Anche la situazione delle famiglie al cui interno vivono persone con gravi disabilità o non autosufficienti, specie quelle con seri problemi comportamentali, sono letteralmente allo stremo e necessitano di urgenti ed adeguati supporti domiciliari o alternativi.

Sarebbe inoltre opportuno che, almeno per persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, dietro prescrizione medica, fosse prevista una deroga alle attuali regole sul divieto di uscire dalle proprie abitazioni, chiarendo che viene consentito di poter fare delle brevi uscite giornaliere, sempre rispettando, per quanto possibile, tutte le previste prescrizioni. Appare assurdo che questa soluzione, in questo momento, sia consentita ai proprietari di cani e non a familiari di persone con gravi disabilità!

“Dal canto nostro stiamo facendo il possibile – prosegue il presidente – Anffas Nazionale ha attivato una Unità di Crisi, composta da oltre 30 esperti operanti nelle Anffas di tutta Italia che si sono offerti volontariamente di farne parte. L’Unità di Crisi, unitamente al personale della sede nazionale, lavora con modalità a distanza, praticamente in maniera continua per supportare tutte le persone con disabilità ed i loro familiari e non lasciare solo o indietro nessuno. Con specifico riferimento alle disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo ed alle loro famiglie, ma non solo, vengono costantemente fornite indicazioni e viene prodotto materiale utile ad affrontare, questa situazione da ogni punto di vista – normativo, sanitario, psicologico, scritto anche in linguaggio facile da leggere per aiutare le stesse persone con disabilità a comprendere la situazione e gestirla al meglio – materiale che abbiamo reso disponibile sul sito www.anffas.net in una sezione dedicata e che, aggiornandolo costantemente, diffondiamo tramite tutti i canali social. Siamo, inoltre in contatto costante con tutte le nostre strutture associative sul territorio per cercare di supportare al meglio loro, le persone con disabilità, le famiglie e gli operatori che sono sempre in prima linea e attraverso le reti Fish e Forum seguiamo l’evoluzione normativa e forniamo a nostra volta il massimo supporto possibile elaborando proposte e contributi”.

Conclude Speziale: “Siamo consapevoli delle enormi difficoltà che anche le nostre istituzioni stanno affrontando e ne comprendiamo, riconosciamo e supportiamo gli enormi sforzi fin qui posti in essere. Ma ora serve un piano di intervento mirato che si occupi in modo più stringente anche delle persone con disabilità delle loro famiglie a 360 gradi: diamo piena disponibilità a collaborare con le autorità competenti per fornire supporto in questo senso, ma è assolutamente necessario ed urgente attivare delle misure e dei protocolli ad hoc per gestire la situazione di grave emergenza, a partire dai centri residenziali, perché non è ammissibile che un paese civile lasci indietro una parte della sua popolazione in un’emergenza come quella che stiamo vivendo oggi”.

Non vorremmo che alla fine “sarà andata bene” solo per alcuni, mentre per le persone anziane, per le persone con disabilità e/o non autosufficienti e per molti loro operatori, non sarà andata per nulla bene!

Clicca qui per consultare tutti i materiali prodotti dall’Unità di Crisi

Giancarlo D'Errico
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La disabilità al tempo del COVID-19

Gabriel Garcia Marquez, nel libro “L’amore al tempo del colera”, scrive: “La saggezza ci viene quando non serve più a nulla”. Continua a leggere

Persone su una panchina guardano l'orizzonte
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A Torino uno sportello sul “Dopo di noi”

All’interno del progetto “Liberi di scegliere… dove e con chi vivere” promosso da Anffas, verranno aperti 35 sportelli su tutto il territorio nazionale per la progettazione individualizzata per il concreto accesso alle misure previste dalla L.112/16, la legge sul “Durante Noi, Dopo di Noi”: uno di questi sportelli verrà ospitato nella sede di Anffas Torino. Continua a leggere

Fermo immagine del video con donna disabile in braccio al padre sulle scale mobili della metropolitana
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Torino: una città accessibile?

L’articolo uscito su Repubblica Torino sabato 15 febbraio. Tra gli intervistati anche Giancarlo D’errico, presidente Anffas Torino.

Qui il link visibile online con video.

Cartello "Attenzione"
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L’allarme dal nazionale: a rischio prestazioni e servizi

Anffas Torino si unisce al grido di allarme lanciato da Roberto Speziale, presidente Anffas nazionale. Continua a leggere

Parcheggi con strisce blu
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Strisce blu gratis nel centro di Torino

Le persone con disabilità titolari di contrassegno, ma prive di auto o patente, potranno parcheggiare o far parcheggiare gratuitamente l’auto dei loro accompagnatori in tutte le aree di sosta a pagamento, senza alcuna limitazione oraria. Continua a leggere

Sala del Convegno sui 60 anni di Anffas Torino
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60 anni di Anffas Torino: le tematiche del convegno

A testimonianza di quanto siano urgenti e attuali le tematiche affrontate, quasi 200 persone hanno partecipato al convegno “Anffas Torino: 1959-2019, oggi come ieri pronti al futuro”, che si è tenuto martedì 10 dicembre al New Building Bertola, grazie al sostegno di Reale Group, che ringraziamo per l’ospitalità, con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino e ANCI Piemonte..

Le tematiche della capacity e dell’autodeterminazione – centrali nell’evoluzione e nel miglioramento delle condizioni di vita delle persone con disabilità e nella percezione che ne hanno la società e la politica – sono state al centro del convegno, che ha rappresentato uno snodo tra il percorso compiuto da Anffas Torino in 60 anni di attività a sostegno delle persone con disabilità e delle loro famiglie e i prossimi anni di impegno nella definizione e nell’esercizio di nuovi diritti e tutele, in un contesto sociale e normativo in costante evoluzione, nel quale progetti personalizzati e vita indipendente sono centrali.

Le condizioni di disagio economico ma soprattutto emotivo possono portare a situazioni tragiche come quella di stretta attualità accaduta ad Orbassano, dove un’anziana mamma ha ucciso sua figlia disabile: il convegno è stato aperto con un minuto di silenzio per commemorare questa drammatica scomparsa. Istituzioni, associazioni e mondo profit devono stringere un’alleanza per offrire risposte concrete a situazioni come questa, affrontando in modo risolutivo il cosiddetto “dopo di noi”, ma anche il “durante noi”.

Nella mattinata di lavori, sono intervenuti Emilio Rota, vicepresidente nazionale Anffas; Roberto Cardaci, sociologo; Roberta Dotta, giudice tutelare; Sergio Monticone, avvocato; Monica Lo Cascio, direttore Divisione servizi sociali del Comune di Torino; Franco Lepore, avvocato e Disability manager della Città di Torino; Roberto Keller, psichiatra e neuropsichiatra infantile; Simona Patria, Disability Manager ATC; Teresa Minischetti, responsabile Anffas Piemonte Lavoro; Francesca Grilli, referente Special Olympics; Alessandro Parisi, Andrea Panattoni e Luisa Pavesi di Cityfriend; e Giancarlo D’Errico, presidente Anffas Onlus Torino.

“La storia dell’Anffas – è intervenuto Giancarlo D’Errico – può essere riassunta in sessant’anni di sussidiarietà: il punto di partenza è stata la consapevolezza dei bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie, il primo dovere quello di intervenire nella realizzazione dei sostegni. Al centro dei pensieri c’è sempre stato l’individuo nel tessuto sociale, vale a dire l’affermazione dei diritti della persona a esistere, a non essere discriminato, ad avere le stesse opportunità, a essere felice. La strada è quella che conduce all’emancipazione delle persone con disabilità: un esempio su tutti, la rivendicazione e l’ottenimento del diritto alla scuola, archiviando definitivamente il modello discriminatorio e in qualche caso segregativo”.

“Gli interventi del convegno – ha concluso il Presidente Anffas Torino – ci hanno dato la possibilità di delineare il contesto nel quale la nostra azione si sviluppa e si svilupperà, all’interno dell’evoluzione sociale, culturale ed economica dei concetti stessi che definiscono la disabilità, come da Convenzione ONU. Il punto centrale è la progettazione individualizzata delle azioni a sostegno delle persone con disabilità, da avviare precocemente per avere più chance di successo e da sviluppare con percorsi abilitativi, orientati al perseguimento della massima autonomia e capacità di agire. È sempre più pressante la richiesta delle persone con disabilità di contare, di partecipare, di decidere della propria vita: la legislazione e il sistema dei sostegni si devono evolvere di conseguenza, per permettere a tutti l’esercizio dei propri diritti nel modo più autonomo possibile”.

Giancarlo D'Errico
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Giancarlo D’errico designato per la Commissione regionale di sanità

Giancarlo D’Errico, presidente di Anffas Torino, è stato designato per la Commissione regionale di sanità e assistenza, tra gli esperti indicati dalle organizzazioni più rappresentative. Un importante riconoscimento e insieme una notevole responsabilità, visti i nomi con cui D’Errico si riunirà: Andrea Bonizzoli (Anpas e Cri), Roberto Ruggieri (Avis Avo e Gruppo Abele), Giuseppe Varia (Caritas Piemonte), Guido Regis (Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri), Mauro Ferri (Ordine dei Medici veterinari), Livio Oggero (Ordine dei Farmacisti di Torino), Monica Rolfo (Ordine delle Professioni infermieristiche), Enrico Fusaro (Cisl) e Emiliano Mazzoli (Uil).

La Commissione regionale di sanità e assistenza (Coresa) è un organo consultivo di controllo sulle attività della Giunta regionale del Piemonte in materia di sanità e assistenza, chiamata a esprimere pareri (con relative motivazioni ed eventuali proposte di correzioni e integrazione) sulle delibere regionali prima della loro definitiva approvazione. La commissione, che è stata ripristinata in forma più “snella” rispetto ai 31 componenti delle versioni precedenti, verrà insediata nel 2020.

Tavolo relatori del Convegno nazionale Anffas
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Convegno Anffas Nazionale a Roma: 2 e 3 dicembre

La disabilità intellettiva, in particolare la Sindrome di Down, pur essendo risultato di mutazione di un gene, non è frutto sempre della stessa mutazione: in numerose situazioni documentate in letteratura medica, la disabilità non è isolata, ma giunge accompagnata da altre situazioni, a loro volta generate dalla stessa mutazione genetica. Continua a leggere

Giancarlo D'Errico
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Dramma della solitudine a Orbassano: Giancarlo D’Errico intervistato al TG3

A Orbassano, una mamma ha tolto la vita alla figlia disabile: l’intervista di Giancarlo D’errico, presidente Anffas, al TGR Piemonte in merito alla tragedia avvenuta