Libro "A bocca chiusa non si vedono i pensieri"
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Consiglio di lettura sull’autismo: “A bocca chiusa non si vedono i pensieri” di Benjamin Ludwig

Consiglio di lettura sull’autismo da parte di Anffas Torino. “Ginny Moon”, pubblicato in Italia col titolo “A bocca chiusa non si vedono i pensieri”, è il racconto in prima persona di una tredicenne autistica intrappolata nell’ossessione del proprio passato. È il romanzo d’esordio di Benjamin Ludwig. L’autore ha adottato con la moglie un’adolescente autistica. Ha potuto così farsi un’idea di prima mano di come funzioni un cervello neuroatipico nel difficile approccio col mondo esterno.

La storia di Ginny, ragazza con autismo

Ginny ha alle spalle una storia di droghe e abusi, la madre biologica è una donna instabile che ha trascinato nel loro nucleo famigliare una serie di uomini violenti. Viene sottratta alla sua custodia grazie all’intervento delle autorità e salta da una casa-famiglia all’altra fino ad approdare alla sua “Famiglia Per Sempre”, una coppia amorevole e comprensiva con la quale tutto sembra filare alla grande, finché la “Mamma Per Sempre” non rimane incinta, e la presenza di Ginny in casa diventa una possibile minaccia per l’incolumità del neonato.

Ginny non si può definire ad alto funzionamento, per quanto suoni il flauto nell’orchestra della scuola e giochi a basket due volte alla settimana. Frequenta una classe per bambini speciali, è ossessionata dal numero nove – l’età in cui è stata portata via dalla madre – e da Michael Jackson. Soprattutto elabora in gran segreto piani di fuga insieme alla sua bambola, perché in quella vita apparentemente perfetta manca qualcosa e il legame con la madre naturale è impossibile da recidere.

La relazione tra Ginny e i genitori adottivi

Il nucleo del romanzo è nella difficile relazione tra Ginny e i suoi genitori adottivi, che a ben vedere potrebbe essere la storia di una qualunque adolescente adottata, con un passato difficile con cui fare i conti. Il racconto si sviluppa dl punto di vista – assolutamente diretto – della ragazza, per cui è impossibile non provare profondo disagio di fronte a una donna che adotta, consapevolmente, una adolescente autistica e, dopo qualche mese di tentativi e di affetto, la tiene a distanza, la disprezza, addirittura la allontana dalla sorellina appena nata, perché convinta che possa «farle del male».

Tra i tanti piani di lettura e le possibili interpretazioni personali, è comunque mirabile lo sforzo dell’autore di dar voce diretta a una ragazza autistica. E di provare a rispondere alla domanda: come pensano gli autistici?

A bocca chiusa non si vedono i pensieri
di Benjamin Ludwig
HarperCollins, 2017
Traduzione di Claudia Lionetti
pp. 429
18 euro