Vincenzo Falabella
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Non autosufficienza: non si possono escludere le organizzazioni della disabilità

«Vivo disappunto» viene espresso dal presidente della FISH Falabella, dopo che i Ministri della Salute e delle Politiche Sociali hanno convocato i sindacati dei pensionati, per confrontarsi sui Disegni di Legge riguardanti la non autosufficienza, volti ad assestare e correggere il primo abbozzo di Piano per la Non Autosufficienza già approvato. «Bisogna ricondurre tale confronto – dichiara Falabella – in seno alla Rete della protezione e dell’inclusione sociale o comunque garantire il confronto stesso con la nostra Federazione e con le altre organizzazioni di persone con disabilità»

 

«Il Fondo per la Non Autosufficienza – si legge in una nota diffusa dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – raggiunge solo il 5% dei titolari di indennità di accompagnamento. Quindi i destinatari effettivi sono ancora molto limitati, solo circa 110.000 beneficiari, di cui circa 50.000 gravissimi, a fronte di emergenze assistenziali particolarmente severe che gravano soprattutto sulle famiglie. E questo nonostante il Fondo sia stato negli anni progressivamente aumentato – oggi è attorno ai 600 milioni – ma sia ancora insufficiente a supportare adeguatamente famiglie e persone. Non è solo una questione di maggiori risorse da destinare, ma è necessaria una programmazione strutturale, omogenea su tutto il territorio nazionale».
«I contorni del Piano per la Non Autosufficienza – dichiara a tal proposito Vincenzo Falabella, presidente della FISH – sono stati definiti, ma vanno fissati e rivisti i dettagli, i criteri selettivi, gli interventi, i livelli essenziali delle prestazioni. Purtroppo l’ultimo confronto reale sul Piano stesso risale all’ottobre dello scorso anno, confronto, per altro, rimasto sempre incompiuto».

Era il 9 ottobre dello scorso anno, quando la Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo aveva convocato, per un confronto su tali temi, la Rete della protezione e dell’inclusione sociale, struttura stabile di confronto fra il Governo, le Regioni e i Comuni, le parti sociali e le organizzazioni del Terzo Settore, che dovrebbe essere coinvolto in particolare quando vi sono da adottare atti di programmazione e di indirizzo in campo sociale.
«E tuttavia – sottolinea Falabella – dopo quell’incontro non vi è stato nessun altro segnale, se non un brutto scivolone nel mese di gennaio di quest’anno, quando fummo costretti a smentire ufficialmente e formalmente che il Piano per la Non Autosufficienza 2019-2021, approvato dalla Conferenza Unificata come allegato del Decreto di Riparto del Fondo per la Non Autosufficienza, avesse mai ottenuto l’approvazione e l’avallo della nostra Federazione».

«Apprendiamo ora – prosegue il Presidente della FISH – che il ministro della Salute Roberto Speranza e la ministra Nunzia Catalfo hanno convocato e incontrato in questi giorni i sindacati dei pensionati, per avviare il confronto su ulteriori Disegni di Legge riguardanti la non autosufficienza, che serviranno per assestare e correggere il primo abbozzo di Piano già approvato. I due Ministri, quindi, hanno scelto evidentemente di avvalersi di interlocutori diversi dalla nostra Federazione e dalle altre organizzazioni delle persone con disabilità, rinunciando alla competenza di queste ultime e negando il loro ruolo non certo sostituibile dalle organizzazioni sindacali».
«Questo – dichiara Falabella – appare inconciliabile con l’atteggiamento, la disponibilità e l’attenzione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, confermata non più tardi della scorsa settimana in occasione dei lavori dell’Osservatorio Nazionale sulle Condizioni delle Persone con Disabilità. Esprimendo pertanto un vivo disappunto, ribadisco la necessità di ricondurre il confronto in seno alla Rete della protezione e dell’inclusione sociale o comunque di garantire il confronto con la FISH e con le altre organizzazioni di persone con disabilità».

Fonte: www.superando.it