Tavolo con Daniela Albano Angelo D'Orsi Stefano Lo Russo Elena Maccanti
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Confronto tra i candidati Sindaco: le risposte sulla disabilità di Stefano Lo Russo, Angelo D’Orsi, Elena Maccanti e Daniela Albano

Lo scorso venerdì 24 settembre, Anffas Torino ha organizzato un confronto tra i candidati a Sindaco della Città di Torino sul tema della disabilità, cui hanno partecipato i candidati a Sindaco Stefano Lo Russo e Angelo D’Orsi, oltre all’onorevole Elena Maccanti in rappresentanza di Paolo Damilano e la consigliera comunale Daniela Albano in vece di Valentina Sganga. Ha moderato il dibattito Cinzia Gatti, giornalista di Torino Oggi.

Le domande del confronto sulla disabilità

Giancarlo D’Errico, presidente Anffas Torino, ha introdotto l’incontro: “Le tematiche politiche e amministrative che riguardano la disabilità sono urgenti e sempre attuali, visto che concorrono alla qualità di vita delle persone, e riguardano un numero sempre maggiore di cittadini, di fronte al progressivo invecchiamento della popolazione. Sono trasversali – non parliamo solo di sanità, ovviamente, ma di lavoro, abitazione, trasporti, istruzione e formazione professionale, sport, cultura ecc. – e universali, danno la cifra del grado di civiltà che una città è in grado di offrire ai suoi cittadini, a tutti i suoi cittadini. E sono in evoluzione: bisogna favorire il passaggio, già in atto, dal modello di riferimento medico-legale a quello bio-psico-sociale”.

Ai partecipanti sono state rivolte, già nella lettera di invito, tre domande centrali per delineare una “seria” politica sulla disabilità:

  • Vi impegnate a non decidere nulla su di noi e sulle nostre famiglie senza di noi? Siete disposti a praticare una reale co-progettazione e co-programmazione? Tavolo permanente cittadino sulla disabilità, sì o no?
  • L’offerta di servizi e supporti della città è datata, non ci sono servizi e supporti sufficienti per tutti perché il sistema di rilevazione del bisogno è obsoleto. Rientra nel vostro programma una rilevazione precisa dei bisogni delle persone con disabilità? Avete intenzione di porre rimedio alla carenza di servizi, per esempio sbloccando gli accreditamenti?
  • L’attuale sistema di valutazione dei servizi si basa prevalentemente su criteri quantitativi (minuti di personale impiegati) e strutturali, peraltro con regole che prevedono unicamente supporti legati alle disabilità fisiche. Vi impegnate ad adottare un sistema di vigilanza qualitativo e partecipato, e dare evidenza pubblica dei verbali delle verifiche effettuate?

Due domande sono state poste da Francesco, ragazzo autistico, che ha chiesto aiuto per andare ad abitare in autonomia insieme ai suoi amici; e da Flavio ragazzo Down, che ha appena trovato lavoro e vorrebbe che la stessa “fortuna” possa toccare anche ai suoi amici.

Ecco un riassunto delle risposte del confronto sulla disabilità

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Stefano Lo Russo

“Noi vogliamo una Torino grande, forte e unita. Unita perché tutti i cittadini devono sentirsi protagonisti. Torino è sempre stato un modello nell’inclusività, un filo che si è allentato negli ultimi anni e che dobbiamo riprendere. Sono molte le sfaccettature da considerare, per esempio l’assistenza domiciliare, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la collaborazione tra pubblico e privato. Non più il Comune che pianifica e il terzo settore che eroga, ma una reale co-progettazione e co-programmazione, come vuole la nuova legge del terzo settore: in questo orizzonte, rientra anche il tavolo sulla disabilità. (…)

I criteri con cui vengono erogati servizi e ausili sono datati, vogliamo metterci mano insieme alla Regione per integrare servizi sociali e servizi sanitari. Modalità, tipologia e qualità dei servizi sono da rivedere, qui sta il cuore della co-progettazione: bisogna aggiornare l’offerta socio-assistenziale rispetto al bisogno, insieme ai beneficiari dei servizi. (…)

I fondi regionali sono insufficienti soprattutto a Torino. Il monitoraggio sui servizi è necessario, non è evidentemente sufficiente farlo in base ai minutaggi e agli orari. Vogliamo adattare la macchina comunale alle reali esigenze. (…)

Casa e lavoro sono questioni centrali, all’interno della revisione del modello organizzativo di assistenza. A Torino ci sono tanti alloggi sfitti, il problema è come costruire spazi di autonomia. Le politiche di inserimento lavorativo per le categorie più fragili sono prioritarie, se vogliamo costruire una città grande, forte e unita”.

Angelo D’Orsi

“Ascolto e trasparenza sono alla base della mia candidatura, il tavolo sulla disabilità risponde a queste mie priorità. Uso la metafora delle periferie, abbandonate dalle ultime amministrazioni, per parlare delle persone con disabilità. Considerate alla periferia della normalità. E invece dobbiamo occuparcene come parte fondamentale. (…)

La riduzione progressiva servizi è correlata al macigno del debito del Comune, contratto con le Olimpiadi e aggravato con le banche. È ora di dire basta: dirottiamo i fondi per grandi opere e grandi eventi verso piccoli interventi che migliorino la vita delle persone, occupiamoci della manutenzione della città e delle persone. Non è vero che non ci sono i fondi, dipende da dove si sceglie di usarli. (…)

Dare evidenza pubblica, dei verbali come dei conti, è la base della democrazia: i pubblici amministratori sono funzionari al servizio del popolo, cui devono rendere conto. (…)

Aiutiamo in modo concreto le famiglie, non solo dal punto di vista economico: casa e lavoro rientrano nella strategia per non lasciare da sole le famiglie. (…)

Francesco e Flavio, nelle vostre domande avete parlato di amici, cioè avete posto una questione individuale in termini politici, avete parlato per una categoria, per una comunità: è stato emozionante, è questo il senso della politica”.

Elena Maccanti

“La Regione Piemonte con l’assessore Chiara Caucino e il Ministro della Disabilità Erika Stefani fanno della coprogettazione la loro forza: per noi parlano i fatti. Se parliamo di tavolo permanente sulla disabilità a livello cittadino, prendiamo spunti da quanto fatto dalla Caucino a livello regionale, con focus sui temi di vera inclusione come trasporti, scuola e lavoro. (…)

Le polemiche non servono, occorre lavorare nella logica di una leale collaborazione tra Città e Regione per ripensare un sistema di erogazione dei servizi che risponda davvero ai bisogni delle persone con disabilità. Dobbiamo ripensare alla vita della città con occhio sempre attento nei confronti di chi ha delle difficoltà, per esempio nella viabilità e nel trasporto pubblico. (…)

La Caucino ha avuto il coraggio di fare una delibera regionale per cambiare le commissioni di vigilanza. Finora venivano verificati solo i requisiti strutturali, non la qualità del servizio e l’efficacia degli interventi: noi abbiamo messo mano a questa riforma e vogliamo coinvolgere le famiglie. (…)

La vita indipendente è un obiettivo, per arrivarci serve una politica di inclusione che riguardi casa, lavoro e mobilità, e servono progetti individualizzati alle esigenze del singolo, come abiti sartoriali: sono già 300 i progetti specifici promossi dalla Caucino a livello regionale. E abbiamo promosso un progetto con Federfarma perché le farmacie siano presidi sul territorio, cui le persone possano rivolgersi per qualsiasi difficoltà: anche questo contribuisce alla vita indipendente delle persone con disabilità”.

Daniela Albano

“La nostra giunta ha scelto la figura del disability manager per coordinare il lavoro degli assessorati, ha lavorato bene e proposto soluzioni costruttive. Il tavolo sulle disabilità sarebbe un’ottima occasione per coinvolgere ulteriormente le associazioni di rappresentanza. (…)

La qualità dei servizi non è legata solo al tempo utilizzato, ma alla qualità del tempo stesso. Valutarne l’efficacia è fondamentale sempre, ma ancora di più quando si parla di servizi assistenziali. L’altro elemento che serve è la continuità di chi offre le prestazioni: per questo bisogna dedicare molta attenzione anche alla qualità del lavoro di chi offre queste prestazioni. (…)

Lavoro e casa sono tra i problemi principali che riguardano tutti i giovani, certo i giovani con disabilità meritano un’attenzione particolare”.