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Portale “muoversiatorino.it”: ancora tanta strada da fare

Giancarlo D’Errico: “Tanti progressi con il portale www.muoversiatorino.it, ma la strada da fare per la piena fruibilità dei mezzi di trasporto pubblico è ancora lunga”

Con il portale www.muoversiatorino.it sono stati fatti molti passi in avanti, ma il percorso da compiere per raggiungere la piena fruibilità dei mezzi di trasporto pubblico è ancora lungo. È la posizione dell’Anffas Torino – Associazione Famiglie di Persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, espressa dal presidente Giancarlo D’Errico: “Siamo contenti che il sistema di geolocalizzazione della posizione dei mezzi pubblici, che abbiamo condiviso come Coordinamento Interassociativo sui Trasporti quando ci fu prospettata al tavolo di concertazione sui trasporti, sia stata attuata e siamo certi sarà utile a tutte le categorie di utenti. E siamo altrettanto contenti che il sito fornisca indicazioni sull’accessibilità dei mezzi pubblici e delle fermate, anche questo un effetto delle nostre indicazioni e sollecitazioni. Ma per i cittadini con disabilità, purtroppo, non basta ancora”.

Il problema principale è che, soprattutto quando di parla di mobilità, l’unica disabilità che viene presa in considerazione è quella, appunto, motoria (che presenta esigenze simili, per esempio, a quelle di una mamma con il passeggino o di una persona con una gamba rotta).

“Ci sono i disabili fisici, ma non è la carrozzina l’unico indicatore della disabilità – spiega Giancarlo D’Errico – perché i disabili sensoriali vengono messi in secondo piano e i disabili intellettivi addirittura ignorati. Questo, per noi, è semplicemente inaccettabile”.

Si tratta, da un lato, di rendere fruibile per tutti il sito www.muoversiatorino.it, per esempio tramite la sintesi vocale per le persone non vedenti, oppure applicando sistemi (come easy-to-read) che “semplificano” l’accesso on line di persone con disabilità intellettive.

Dall’altro, bisogna rendere effettivamente fruibili per tutti i mezzi di trasporto pubblico: “È un discorso complesso – continua Giancarlo D’Errico -, dobbiamo lavorare tutti insieme alla costruzione di un vero e proprio sistema di accessibilità che tenga conto delle specifiche esigenze di diverse categorie di utenti. Un mezzo è accessibile, dal punto di vista fisico, se ha una pedana e se la fermata è accessibile, penso alle isole rialzate di via Po che non lo sono. Ma anche se il sistema è integrato con aree di sosta e parcheggi riservati per chi deve lasciare la sua auto provata. Anche le informazioni delle paline devono essere accessibili, come i pullman hanno i microfoni per annunciare alle persone non vedenti la linea e la direzione. È un discorso di mentalità e cultura, che deve tener conto di ogni specifica esigenza: per fare un altro esempio, è inammissibile che i disabili intellettivi non abbiamo diritto ai buoni taxi, è una vera e propria discriminazione”.

La soluzione? “Non è semplice – conclude Giancarlo D’Errico – ma l’unica strada percorribile è quella della collaborazione e della concertazione tra Comune e Associazioni. Alcuni risultati importanti sono già stati perseguiti, bisogna continuare a lavorare insieme”.